European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Notizie
Contenuto archiviato il 2023-03-02

Article available in the following languages:

SMART-1 porta a termine con successo la missione sulla Luna

La sonda SMART-1 dell'Agenzia spaziale europea (ESA), che nel corso della sua missione durata 16 mesi ha effettuato approfondite osservazioni e una mappatura molto dettagliata della Luna, si è infranta sulla superficie lunare con un impatto spettacolare che ha segnato la fine ...

La sonda SMART-1 dell'Agenzia spaziale europea (ESA), che nel corso della sua missione durata 16 mesi ha effettuato approfondite osservazioni e una mappatura molto dettagliata della Luna, si è infranta sulla superficie lunare con un impatto spettacolare che ha segnato la fine della sonda e della relativa missione. La sonda SMART-1 ha esaminato la geografia e la composizione mineralogica della Luna e ha fatto uso di nuove tecnologie, come ad esempio un sistema di propulsione a ioni altamente efficiente. La missione ha superato le aspettative, in quanto originariamente la sua durata avrebbe dovuto essere soltanto di sei mesi, ma, visti i buoni risultati registrati da SMART-1, è quasi triplicata. "Per il programma scientifico dell'ESA, SMART-1 rappresenta un grande successo e un ottimo investimento da un punto di vista sia tecnologico sia scientifico", ha detto il professor Southwood, direttore scientifico dell'ESA. "Sembra che adesso tutti nel mondo abbiano intenzione di andare sulla Luna. Le future missioni scientifiche trarranno grandi vantaggi dall'esperienza tecnologica e operativa acquisita grazie a questo piccolo veicolo spaziale, mentre la serie di dati scientifici raccolti da SMART-1 contribuisce già ad aggiornare le nostre attuali conoscenze sulla Luna". La sonda ha inoltre sperimentato nuove tecniche di comunicazione e di navigazione, anche in questo caso con successo. I dati forniranno ai ricercatori nuove indicazioni sulla formazione della Luna e della Terra. Anche se la missione è ormai terminata, nei prossimi anni gli scienziati dovranno analizzare le informazioni raccolte da SMART-1. "Si è trattato di un lavoro molto impegnativo per i pianificatori della missione, tuttavia l'archivio di dati riguardanti la Luna che stiamo creando è davvero impressionante", ha dichiarato Gerhard Schwehm, capo della missione SMART-1 dell'ESA. "L'eredità lasciata dall'enorme mole di informazioni raccolte da SMART-1, che dovranno essere analizzate nei prossimi mesi e anni, costituisce un prezioso contributo per la scienza lunare in un momento in cui l'esplorazione della Luna sta nuovamente attirando l'interesse del mondo intero", ha affermato Bernard Foing, responsabile scientifico del progetto SMART-1 dell'ESA. "Le misurazioni effettuate tramite SMART-1 mettono in discussione le teorie relative all'origine violenta e all'evoluzione della Luna. SMART-1 ha effettuato la mappatura dei crateri da impatto di piccole e grandi dimensioni, ha studiato i processi vulcanici e tettonici che hanno dato forma alla Luna, ha svelato il mistero dei poli e ha esaminato le aree che potranno essere oggetto di future esplorazioni", ha precisato Bernard Foing. Alcuni ritengono che la Luna sia il risultato di un gigantesco impatto tra un pianeta delle dimensioni di Marte e la Terra avvenuto circa 4,5 miliardi di anni fa. Siccome la missione era ormai giunta al termine, l'ESA ha deciso di modificare l'orbita della sonda in modo tale da poter soddisfare la curiosità degli astronomi sulla Terra, che hanno potuto osservare l'impatto con i telescopi. SMART-1 adesso giace in un cratere nella regione del Lago dell'eccellenza, che è un'area situata nei pressi della linea che separa l'emisfero lunare illuminato da quello buio. Quest'area è stata scelta per accentuare l'impatto, rendendolo più visibile sulla Terra. La sonda ha urtato la superficie lunare a una velocità di circa 2 km al secondo (circa 7 200 km/h) con un basso angolo di incidenza, di 5-10 gradi rispetto alla superficie lunare. La conferma dell'impatto è giunta alle 7.42 e 22 secondi, ora dell'Europa centrale (CET), della mattina di domenica 3 settembre, quando la stazione di controllo australiana ha perso il contatto con la sonda.

Articoli correlati