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Tutto è pronto per il 7PQ

«è stata una giornata memorabile», ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ai giornalisti subito dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla proposta del Settimo programma quadro (7PQ), elaborati in collaborazione co...

«è stata una giornata memorabile», ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ai giornalisti subito dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla proposta del Settimo programma quadro (7PQ), elaborati in collaborazione col Consiglio. Benché il nuovo testo necessiti ancora dell'approvazione formale del Consiglio «Competitività», tale risultato dovrebbe essere conseguito senza problemi in occasione della prossima riunione in programma per il 4 e 5 dicembre. La Commissione potrà quindi pubblicare i primi inviti a presentare proposte il 22 dicembre, come previsto, e avviare ufficialmente il più grande programma di ricerca europeo mai realizzato. Il 7PQ è suddiviso in quattro programmi specifici. Il programma «Cooperazione» sosterrà la cooperazione nel campo della ricerca in tutta una serie di aree tematiche specifiche. «Idee» finanzierà la ricerca orientata all'indagine attraverso un Consiglio europeo della ricerca (CER) di recente istituzione. Il programma «Persone» sosterrà la formazione e lo sviluppo delle carriere dei ricercatori, mentre «Capacità» sosterrà il coordinamento e lo sviluppo di infrastrutture di ricerca, raggruppamenti di ricerca regionali, cooperazione internazionale e legami più stretti tra scienza e società. Il bilancio del programma di 54,582 Mrd EUR sulla base dei prezzi correnti è un «miglioramento notevole» secondo il commissario Potocnik. 50,521 Mrd EUR saranno destinati al programma della Comunità europea, e 2,751 Mrd EUR al programma Euratom (ricerca sull'energia ottenuta con la fusione, la fissione e la protezione dalle radiazioni), che riguarda il periodo 2007-2011. Altri 1,31 Mrd EUR sono previsti per Euratom per il 2012 e 2013. Le modifiche finali del 7PQ corrispondono alle priorità del Parlamento. Gli emendamenti presentati dal relatore ed europarlamentare polacco Jerzy Buzek garantiscono l'assegnazione di fondi alla salute infantile, alle malattie respiratorie, alle malattie trascurate e alla pesca, mirano a semplificare la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) e ad attribuire maggiore attenzione al ruolo di formazione scientifica del Centro comune di ricerca (CCR). Gli eurodeputati si sono assicurati che la ricerca sull'energia rinnovabile rappresentasse una priorità insistendo sul fatto che la «parte più consistente» del bilancio per l'energia venisse destinata alle fonti rinnovabili e all'efficienza dell'utilizzo finale, e il resto venisse stanziato a favore delle tecnologie del carbone pulito e a quelle della cattura e dello stoccaggio del carbonio. «La frase in questione può significare una cosa soltanto, cioè che i due gruppi di tecnologie riceveranno più della metà del bilancio riservato alla ricerca non nucleare, vale a dire almeno 1 175 Mio EUR nei sette anni del 7PQ», ha dichiarato Didier Mayer, presidente dell'Agenzia europea dei centri per le energie rinnovabili (EUREC). Secondo i calcoli di EUREC, tale importo rappresenta un incremento in termini reali di circa il 40% rispetto all'importo medio speso per tali tecnologie nell'ambito del 6PQ. Gli emendamenti comportano inoltre un lieve adeguamento del bilancio: per tre dei quattro pilastri del 7PQ (Cooperazione, Idee e Persone) è previsto un leggero aumento dei finanziamenti, mentre per il quarto, Capacità, si prevede una riduzione. Un cambiamento è stato introdotto anche per quanto riguarda la prevista Risk Sharing Finance Facility (RSFF, ossia meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio), il cui scopo consiste nel facilitare l'accesso ai finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (BEI), in modo da consentire il sostegno ai progetti di ricerca più rischiosi e reperire in questo modo maggiori fondi privati. Per quanto riguarda il CER, gli europarlamentari hanno difeso la loro richiesta di una revisione intermedia, a cui la Commissione era inizialmente contraria, e hanno anche inserito un emendamento per garantire che, qualora la struttura del Consiglio europeo della ricerca dovesse necessitare di una modifica, ciò accadrà in collaborazione con il Parlamento mediante la procedura di codecisione. Un ulteriore cambiamento prevede un lieve aumento dei fondi disponibili per i costi amministrativi del CER dal 3% su cui gli eurodeputati avevano insistito in precedenza, al 5%. Jerzy Buzek si è espresso in termini estremamente positivi riguardo alla qualità della proposta originaria della Commissione, affermando che il Parlamento ha modificato qualche punto, ma non l'idea alla base del programma o della sua struttura. Dei 2000 emendamenti degli eurodeputati, 700 sono stati messi ai voti, e quelli adottati migliorano il programma, ha dichiarato. Sia Jerzy Buzek che il commissario Potocnik hanno elogiato la collaborazione interistituzionale che ha reso possibile l'accordo. Jerzy Buzek ha anche ringraziato i colleghi parlamentari per aver messo da parte le divergenze politiche al fine di poter avviare con successo il 7PQ. «Spero che ciò serva da esempio per le discussioni future in Parlamento», ha aggiunto. Si potrebbe pensare che, con il lancio imminente del 7PQ, coloro che l'hanno elaborato stiano attendendo con impazienza una meritata pausa. Il 30 novembre Potocnik e Buzek hanno tuttavia dato un'impressione totalmente diversa. Jerzy Buzek ha dichiarato: «Non abbiamo ancora finito. Il lavoro comincia oggi.» Il prossimo passo è l'attuazione del programma, ha affermato, aggiungendo: «Dobbiamo convincere i governi nazionali, i politici, i ricercatori e la società che si tratta di un programma valido. Dobbiamo dare nuovo impulso alla ricerca europea.» Per Janez Potocnik il 7PQ ha indubbiamente rappresentato il progetto più importante dalla sua nomina a commissario per la Scienza e la ricerca nel 2004. Il programma potrà essere ormai vicino all'attuazione, ma non significa che il suo lavoro è finito. «Si tratta di un viaggio continuo e ininterrotto», ha osservato. Il Commissario sta ora rivolgendo l'attenzione al più lungo termine. Il 30 novembre ha dichiarato ai giornalisti di attendersi un nuovo dibattito sullo Spazio europeo per la ricerca (SER) nel 2007. Poi nel 2009 ci sarà il dibattito sulle prospettive finanziarie dell'Unione europea. «Sarà correlato al dibattito sul futuro dell'Europa. Dobbiamo essere preparati», ha dichiarato, preparati a illustrare dettagliatamente ai politici quanto sia importante l'investimento nella ricerca per la competitività europea.