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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Una ricerca rivela che l'integrazione europea ha scarse ripercussioni sulla politica dei partiti nazionali

L'integrazione europea ha avuto uno scarso impatto sulla politica dei partiti nazionali nell'UE e gli specialisti in materia di Unione europea, ivi compresi gli europarlamentari, sono sovente esclusi dalla politica interna dei partiti. Questi sono due dei principali risultat...

L'integrazione europea ha avuto uno scarso impatto sulla politica dei partiti nazionali nell'UE e gli specialisti in materia di Unione europea, ivi compresi gli europarlamentari, sono sovente esclusi dalla politica interna dei partiti. Questi sono due dei principali risultati di una nuova ricerca che studia il fenomeno dell'«europeizzazione», il processo indotto dall'integrazione europea, in cui i partiti politici nazionali si adattano al cambiamento. Un team di ricercatori internazionali ha condotto studi approfonditi sui partiti in sei paesi (Austria, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Svezia). Il lavoro è stato finanziato dal Consiglio per la ricerca economica e sociale (ESRC) del Regno Unito. I ricercatori hanno osservato che i partiti esaminati avevano subito cambiamenti strutturali limitati in seguito all'integrazione europea. «Inoltre, è stato creato un numero esiguo di posizioni interne dedicate agli affari europei e sono state stanziate risorse limitate per la gestione delle questioni europee», scrivono i ricercatori nella loro relazione. Al contempo gli esperti in materia di Unione europea, le cui attività sono strettamente connesse al processo di governance europea, hanno scarsa influenza nell'ambito dei loro partiti politici nazionali e hanno un accesso limitato ai centri di potere all'interno dei partiti. Lo stesso vale per gli europarlamentari. «Gli europarlamentari [...] tendono ad essere mantenuti distanti dai loro rispettivi partiti per quanto concerne l'attenzione rivolta alle loro attività», affermano i ricercatori. «Sebbene abbiano acquisito poteri considerevoli come legislatori europei, questo non si è tradotto in alcun reale potere nazionale interpartitico». Al contrario, sono state le elite dei partiti ad acquistare potere e, secondo i ricercatori, sebbene i fattori alla base dell'aumento di potere siano molti, alcuni possono essere ricondotti alla partecipazione in spazi di governance a livello europeo. «In relazione a questo aumento di potere, le elite dei partiti, quando sono al governo, possono usare la "copertura dell'UE" per perseguire programmi nazionali che verrebbero altrimenti considerati rischiosi», hanno aggiunto i ricercatori. «In altre parole possono giustificare le loro scelte come istruzioni di Bruxelles». Secondo i ricercatori questi risultati si sono rivelati validi per tutti i paesi e i partiti. Dietro a queste tendenze vi sono svariati motivi, affermano i ricercatori. Uno è la mancanza di fondi. «I partiti sono reticenti a creare nuove posizioni dedicate agli affari dell'UE in seno alle loro organizzazioni, poiché le risorse all'interno dei partiti sono endemicamente scarse», scrivono i ricercatori, notando che i partiti tendono ad affidarsi ad altre fonti per tali attività, come i bilanci del Parlamento europeo. Un altro motivo è che l'integrazione europea ha una scarsa influenza sulle possibilità di successo elettorale dei partiti. «Nella maggior parte dei casi le questioni nazionali continuano a dominare i panorami elettorali e i leader dei partiti continuano a mantenere un orientamento nazionale nelle loro promesse elettorali», scrivono i ricercatori. L'UE, inoltre, continua ad essere considerata come «politica estera» dalla maggior parte dei politici. Ciò significa che gli esperti in materie comunitarie attirano poca attenzione, mentre le elite dei partiti, in particolare i ministri del governo, hanno acquisito potere. «La mancanza di un reale interesse negli affari europei a livello di partito dà un notevole spazio di manovra ai responsabili decisionali in ambito UE», ha spiegato il professor Thomas Poguntke dell'università della Ruhr di Bochum, che ha partecipato alla ricerca. Il professore ha inoltre fatto notare che questi politici non vengono considerati totalmente responsabili delle loro azioni a livello comunitario. «I risultati del progetto hanno importanti implicazioni per il funzionamento interno dei partiti e per le questioni di controllo democratico, responsabilità, rappresentanza e legittimità, sia a livello nazionale, sia a livello UE», hanno concluso i ricercatori.

Paesi

Regno Unito

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