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Ministri concordi sull'«approccio generale» per l'IET

Dopo mesi di negoziati, i ministri che hanno partecipato al Consiglio Competitività dell'Unione europea del 25 giugno hanno raggiunto un accordo in merito all'«approccio generale» da adottare per un progetto di regolamento inteso alla creazione dell'Istituto europeo di tecnolo...

Dopo mesi di negoziati, i ministri che hanno partecipato al Consiglio Competitività dell'Unione europea del 25 giugno hanno raggiunto un accordo in merito all'«approccio generale» da adottare per un progetto di regolamento inteso alla creazione dell'Istituto europeo di tecnologia (IET). La proposta di creare un simile Istituto è stata avanzata per la prima volta nel 2005 dal Presidente della Commissione José Manuel Barroso. Si sono susseguite quindi alcune comunicazioni della Commissione e ora il Consiglio sembra aver dato il proprio sostegno a favore dell'ultima stesura del documento, un testo di compromesso elaborato dalla Presidenza del Consiglio tedesca. L'«approccio generale» concordato indica che vi è un'ampia intesa in merito al contenuto del regolamento, ma che è necessario apportare ulteriori modifiche prima di raggiungere un accordo politico. Tali modifiche riguardano principalmente i finanziamenti. I ministri hanno approvato un bilancio iniziale di 308,7 Mio EUR, che deve essere finanziato dalla Commissione. Tuttavia, è opinione comune che siano necessarie ulteriori risorse. Secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero tedesco dell'Istruzione e della ricerca, molti tra i ministri presenti confidavano nel significativo contributo finanziario del settore industriale. Il Consiglio ha stabilito che l'Istituto europeo di tecnologia sarà avviato assieme a due o tre comunità della conoscenza e dell'innovazione (CCI), che si occuperanno delle priorità dell'Unione europea riguardanti l'energia rinnovabile e il cambiamento climatico. La creazione delle prime CCI costituirà la fase iniziale dell'approccio in due tempi. La seconda fase, soggetta a una valutazione delle attività dell'Istituto, prevede la realizzazione di altre CCI nonché una strategia a lungo termine per l'IET. Le comunità della conoscenza e dell'innovazione saranno partenariati tra il settore privato, la comunità della ricerca e le università. Sono state concepite per svolgere un ruolo particolare nell'ambito dello Spazio europeo della ricerca in quanto combineranno gli elementi del «triangolo della conoscenza»: istruzione, ricerca e innovazione. E' pertanto auspicabile che saranno in grado di trasformare rapidamente i risultati della ricerca di base in nuove tecnologie pronte per l'immissione sul mercato. Tale accordo concede all'IET e alle CCI un ampio grado di autonomia. L'orientamento politico strategico a lungo termine verrà tuttavia dato dal Parlamento e dal Consiglio, che si accorderanno su un'agenda strategica di innovazione per le future attività dell'Istituto europeo di tecnologia. Il Consiglio ha manifestato la propria speranza di pervenire a un accordo con il Parlamento già in fase di prima lettura del testo, nella seconda metà del 2007. I ministri hanno inoltre avuto uno scambio di opinioni in merito allo Spazio europeo della ricerca (SER), focalizzandosi sul recente Libro verde della Commissione in materia, e hanno accolto con favore l'altrettanto recente comunicazione della Commissione sul miglioramento del trasferimento di conoscenze. Il Consiglio ha invitato la Commissione a redigere una Carta europea sul trasferimento di tecnologia al fine di rafforzare la competitività dell'Europa. Al Consiglio sono state presentate alcune proposte risultanti dal Settimo programma quadro (7PQ), tra cui un progetto di regolamento sull'iniziativa tecnologica congiunta (ITC) «Clean Sky» relativa a trasporti aerei più ecologici e una proposta di regolamento sull'ITC ENIAC, che riguarderà le tecnologie nanoelettroniche. Tra le altre proposte figurano la partecipazione comunitaria a un programma intrapreso da vari Stati membri, inteso a migliorare la qualità della vita delle persone anziane attraverso l'impiego di nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione e l'iniziativa EuroSTARS, che dovrebbe basarsi sull'articolo 169 al fine di permettere la partecipazione della Comunità al programma EuroSTARS di EUREKA rivolto alle piccole e medie imprese (PMI).

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