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Integrità della ricerca sotto i riflettori

«Le fonti di informazione che abbiamo fornito sono credibili? Gli attori coinvolti sono competenti? E sono sufficientemente motivati dall'interesse pubblico?»: sono i quesiti posti dal commissario europeo per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik al dibattito di apertura del...

«Le fonti di informazione che abbiamo fornito sono credibili? Gli attori coinvolti sono competenti? E sono sufficientemente motivati dall'interesse pubblico?»: sono i quesiti posti dal commissario europeo per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik al dibattito di apertura della prima conferenza mondiale sull'«integrità della ricerca». «Pur coscienti delle preoccupazioni sulla crisi alimentare, sulle possibilità di gravi epidemie, sulle nuove e controverse tecnologie e sui recenti casi, ampiamente pubblicizzati, di frodi e plagi scientifici, dobbiamo trovare una risposta positiva a queste domande», ha dichiarato il commissario. Da quando il grave caso di frode dello scienziato sudcoreano Hwang Woo-suk ha scosso la comunità scientifica, la questione della credibilità e della competenza in campo scientifico è stata sottoposta all'attenzione del pubblico. Essa è stata inoltre oggetto di dibattito alla prima conferenza mondiale sull'integrità della ricerca e sulla promozione di una ricerca responsabile, organizzata congiuntamente dalla Fondazione europea della scienza (ESF) e dall'Ufficio per l'integrità della ricerca (ORI) nell'ambito del programma della presidenza portoghese del Consiglio dell'Unione europea. Nel suo discorso di apertura della conferenza il commissario Potocnik ha sottolineato come questa problematica cruciale rappresenti un'elevata scommessa sia per la scienza, sia per la società. «Le sfide non riguardano soltanto il comportamento dei singoli ricercatori e delle loro istituzioni, ma anche la solidità del sistema di governance scientifica nel suo complesso», ha affermato il commissario Potocnik. Il commissario ha sottolineato l'importanza di queste due questioni complementari e ha messo in luce la necessità di intraprendere una duplice azione «per disporre di sistemi di governance solidi, leali e proporzionati». «I problemi sono numerosi e complessi poiché dobbiamo far fronte non solo alla cattiva condotta (sotto forma di montature, falsificazioni e plagi) e pratiche di ricerca discutibili, ma anche a questioni etiche, frodi finanziarie e travisamenti nella pubblicazione e interpretazione dei dati e delle informazioni», ha dichiarato il commissario Potocnik. Questo è reso ancora più difficile dalla crescente internazionalizzazione della scienza e dalle difficoltà che essa comporta per qualsiasi iniziativa che tenti di far convergere definizioni, linee guida e standard sull'integrità della ricerca e sulla lotta alla cattiva condotta in questo settore. Con oltre 300 scienziati, direttori scientifici ed editori di riviste provenienti da 52 paesi partecipanti, l'evento ha segnato una svolta per la comunità scientifica, riunendo le parti interessate in uno sforzo globale volto ad affrontare direttamente una questione complessa come quella dell'integrità della ricerca.