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L'UE intende creare una flotta di navi di ricerca europea

Grazie a un'iniziativa finanziata dall'Unione europea sono stati avviati i lavori per raggruppare le navi di ricerca europee in un'unica flotta. Con il nome EUROFLEETS ("European fleets", ovvero "Flotte europee"), il progetto quadriennale ha ricevuto un finanziamento di 7,2 mi...

Grazie a un'iniziativa finanziata dall'Unione europea sono stati avviati i lavori per raggruppare le navi di ricerca europee in un'unica flotta. Con il nome EUROFLEETS ("European fleets", ovvero "Flotte europee"), il progetto quadriennale ha ricevuto un finanziamento di 7,2 milioni di euro nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ). Negli ultimi anni gli oceanografi hanno incrementato l'uso di satelliti e boe per compiere le loro ricerche. Ciononostante le navi, i sottomarini e le apparecchiature di ricerca rimangono essenziali per la ricerca marina, perché permettono agli scienziati l'accesso alla superficie marina, alla colonna d'acqua e ai fondali marini, in modo da poter raccogliere campioni, compiere osservazioni ed essere al servizio degli osservatori dei fondali marini. La manutenzione e il funzionamento delle navi di ricerca assorbe quasi la metà dei costi della ricerca marina. Sei paesi europei (Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Regno Unito) già coordinano le attività delle loro navi di ricerca attraverso l'OFEG (Ocean Facilities Exchange Group). Ciò permette ai membri di organizzare crociere congiunte, condividere attrezzature e scambiare il tempo di navigazione, per fare alcuni esempi. EUROFLEETS raccoglierà 24 istituti marini, università, fondazioni e piccole e medie imprese (PMI) in 16 paesei europei. Il progetto è coordinato dall'IFREMER, l'Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare. Insieme essi definiranno una visione strategica comune per le flotte di ricerca europee e le relative attrezzature (come i veicoli sottomarini). Cercheranno anche di assicurare che le navi di ricerca europee vengano usate in maniera più efficiente, nonché di promuovere una più ampia condivisione delle conoscenze e tecnologie tra le varie discipline e settori. Inoltre, i partner del progetto intendono promuovere un uso più ecocompatibile delle navi di ricerca. Una parte importante del progetto vedrà il lancio di inviti a presentare proposte per gli scienziati che vogliono imbarcarsi sulle navi di ricerca. Per loro, i partner del progetto sono in grado di offrire tempo di navigazione a bordo di cinque navi equipaggiate di veicoli sottomarini e altre attrezzature scientifiche, nonché 14 navi regionali che operano in 6 eco-regioni europee. Infine, il progetto mira alla modernizzazione delle infrastrutture delle navi di ricerca e allo sviluppo di software innovativo per l'elaborazione e l'analisi dei dati a bordo, nonché di uno strumento interoperabile da usare sui sottomarini di ricerca europei. Nel suo discorso per il lancio di EUROFLEETS a Parigi (Francia), il direttore e presidente di IFREMER, Jean-Yves Perrot, ha sottolineato il fatto che EUROFLEETS rappresenta un esempio della necessità di riunire le varie parti della comunità scientifica per poter rispondere alle maggiori sfide presenti e future.

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