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Un nuovo progetto dell'UE studia la fisica della materia soffice

Una ricerca finanziata dall'Unione europea ha avviato lo studio approfondito dei colloidi, per comprendere la natura della fisica della materia soffice. I risultati del progetto aiuteranno i fisici europei a creare nuovi materiali di materia soffice, in collaborazione con le s...

Una ricerca finanziata dall'Unione europea ha avviato lo studio approfondito dei colloidi, per comprendere la natura della fisica della materia soffice. I risultati del progetto aiuteranno i fisici europei a creare nuovi materiali di materia soffice, in collaborazione con le società europee di alta tecnologia che partecipano al progetto. La collaborazione diffonderà la più avanzata scienza colloidale in tutta l'Unione europea. Il progetto COMPLOIDS ("Physics of complex colloids: Equilibrium and driven") ha ricevuto un finanziamento di 4,7 milioni di euro attraverso il tema "Persone" del Settimo programma quadro dell'Unione europea (7° PQ), parte del programma specifico Azioni Marie Curie a favore della mobilità dei ricercatori, dello sviluppo professionale, delle conferenze, delle sovvenzioni e delle borse di studio, ed è guidato dall'Università di Vienna, in Austria. Il consorzio, formato da dieci membri, studia la struttura molecolare dei colloidi, la loro organizzazione e il comportamento delle particelle colloidali. I colloidi sono miscele chimiche in cui un materiale è uniformemente disperso in un altro. Sono composti da particelle più grandi degli atomi o delle molecole, ma non abbastanza grandi da essere visibili ad occhio nudo. Con i grandi progressi fatti nel campo delle nanotecnologie, della biofisica e della sintesi dei polimeri, la scienza dei colloidi sta diventando sempre più importante. Il gruppo di ricerca COMPLOIDS è impegnato nello studio della struttura molecolare dei materiali soffici che, a prescindere del loro aspetto (si pensi, ad esempio, alle schiume da barba, alla maionese o alle vernici) presentano incredibili somiglianze: tutte dipendono dalla strutturazione delle rispettive molecole, piuttosto che dal tipo di molecola. La sfida più importante per gli scienziati che lavorano alle scienze colloidali è di fare in modo che le particelle colloidali si assemblino nella struttura desiderata. Per raggiungere questo risultato, l'interazione tra le particelle colloidali deve essere attentamente controllata, ad esempio, con un campo elettrico o magnetico, sospendendo le particelle in un cristallo liquido o in una miscela olio-acqua o utilizzando particelle a forma di barra o di disco, piuttosto che di forma sferica. Altri fattori importanti oggetto di ulteriori studi sono la dinamica e l'invecchiamento delle dispersioni colloidali. Quando il progetto terminerà, nel 2013, il gruppo COMLPOIDS si aspetta che tra i risultati finali ci siano anche la conoscenza, i metodi e le strategie necessarie a creare materiali e prodotti a base colloidale. Le idee di uso della tecnologie colloidali di ultima generazione potrebbero comprendere metodi avanzati di tecniche di recupero del petrolio e lo sviluppo di una nuova generazione di pneumatici. Il progetto COMPLOIDS sarà per tutti i membri del consorzio un ambito di ricerca stimolante, con scuole estive, workshop e corsi pratici. Il gruppo è europeo e vede la partecipazione delle Università di Edimburgo e Cambridge (Regno Unito), l'Università di Stoccarda (Germania), l'Università di Roma (Italia), la Fondazione per la ricerca e la tecnologia (Grecia) e l'Università di Lubiana (Slovenia).

Paesi

Austria, Germania, Grecia, Italia, Slovenia

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