Un finale glorioso per la nave di rifornimento Johannes Kepler della Stazione spaziale internazionale
Nell'improbabile caso in cui stasera (martedì), verso le 23:00 CEST (Tempo estivo centrale europeo), vi troviate da qualche parte disabitata dell'Oceano Pacifico, non sorprendetevi se vedete misteriosi rottami spaziali cadere dalle nuvole. Ma non c'è niente di cui aver paura, invece di un asteroide apocalittico, potrebbero essere semplicemente i resti del secondo Veicolo di trasferimento automatico (Automated Transfer Vehicle o ATV) Johannes Kepler dell'Agenzia spaziale europea (ESA) che dopo aver completato con successo una missione di rifornimento presso la Stazione spaziale internazionale torna nell'atmosfera della Terra piena di rifiuti della Stazione prima di bruciare e auto-distruggersi nella procedura di rientro controllato. Visto che alcuni pezzi dell'astronave senza equipaggio potrebbero sopravvivere alle fiamme e cadere sulla Terra, il team dell'ESA che ha progettato la nave di rifornimento - e quella che l'ha preceduta, la Jules Verne - si sono assicurati che tutti i resti cadessero nel Pacifico del sud che è disabitato, in modo da prevenire eventuali incidenti. Dopo aver svolto il suo compito come nave da rifornimento mandata a supporto della Stazione spaziale internazionale, la Johannes Kepler è stata riempita con circa 1200 kg di sacchi della spazzatura e hardware da buttare dall'equipaggio della Stazione e, come le tonnellate e tonnellate di rifiuti naturali dello spazio che entrano in collisione con la Terra quotidianamente, l'astronave di 10 tonnellate si auto-distruggerà perfettamente quando rientrerà nell'orbita della Terra. Dal suo lancio, avvenuto il 16 febbraio 2011 dal Centro spaziale della Guiana a Kourou, Guiana francese, la Johannes Kepler è stata un aiuto determinante per la Stazione spaziale internazionale, consegnando circa 7 tonnellate di indispensabili rifornimenti, tra cui 1170 kg di carico secco, 100 kg di ossigeno e 851 kg di propellente, per riempire i serbatoi della Stazione e 4353 kg di carburante per la stessa nave traghetto perché innalzasse l'altitudine dell'avamposto e vi apportasse altre modifiche. L'astronave ha inoltre aiutato a manovrare la Stazione spaziale internazionale il 2 aprile per evitare una collisione con rifiuti spaziali e prima che la sua missione si concludesse, ha anche aiutato a dare una serie di forti spinte finali all'orbita della Stazione il 12, 15 e 17 giugno, il che ha contribuito ad alzare l'orbita della Stazione di circa 380 km. Tutte le relazioni, anche se buone, devono però concludersi a un certo punto e dopo quattro mesi di operazioni intensive l'equipaggio della Stazione spaziale ha chiuso i portelli con la Johannes Kepler domenica pomeriggio alle 17:30 CEST e l'astronave si è staccata dalla Stazione ieri (lunedì) verso le 17:00 CEST. L'ESA ha anche riferito che la Johannes Kepler ha effettuato una manovra non prevista per evitare un rottame lunedì alle 20:30 CEST. Mike Steinkopf dell'ESA dice: "Oggi le dinamiche di volo della NASA hanno previsto la coincidenza con un oggetto con un margine di errore di 50 m. La spinta dell'ATV (propulsore) è stata pianificata a 1,5 m/s e ha portato l'ATV in un orbita perfettamente sicura. Fortunatamente la Johannes Kepler ha abbastanza carburante rimasto a bordo nel caso di un altra di queste manovre impreviste. Se va tutto secondo i piani, più tardi oggi la Johannes Kepler accenderà i motori due volte per scendere dall'orbita, una prima spinta farà scendere la nave nell'orbita della Terra verso le 19:00 CEST e una seconda alle 22:05 la dirigerà verso l'obiettivo nel Pacifico del Sud. Tutti i resti della disintegrazione cadranno nell'oceano verso le 22:50 CEST. L'ultimo contributo che la Johannes Kepler darà alla ricerca spaziale saranno i dati che lascia in un prototipo di Reentry Breakup Recorder, un dispositivo che somiglia molto alla scatola nera degli aerei. Siccome molti aspetti di un rientro distruttivo controllato rimangono misteriosi, registrando gli ultimi momenti della Johannes Kepler gli scienziati dell'ESA saranno in grado di raccogliere misurazioni sul luogo, la temperatura, la pressione e l'altitudine della frantumazione del veicolo prima che il registratore sia espulso.Per maggiori informazioni, visitare: Blog ATV-2 Johannes Kepler: http://blogs.esa.int/atv/(si apre in una nuova finestra) Agenzia spaziale europea: http://www.esa.int/esaCP/index.html(si apre in una nuova finestra)