Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-04-17

Article available in the following languages:

Tendenze scientifiche: secondo uno studio, la combinazione di scenari di distanziamento fisico è l’arma migliore per combattere la COVID-19

Una nuova ricerca sostiene che le misure di distanziamento fisico sono le più efficaci nel rallentare la pandemia da coronavirus.

Nella lotta contro la COVID-19, l’esigenza di un certo livello di distanziamento sociale è ora evidente a livello mondiale. I risultati pubblicati nella rivista «Lancet Infectious Diseases»(si apre in una nuova finestra) concludono che una combinazione di tre interventi di distanziamento fisico è la più efficace. Questo triplice approccio comprende la quarantena di persone infette e delle loro famiglie, la chiusura delle scuole e il distanziamento sul luogo di lavoro. Lo studio ha analizzato l’efficienza nell’utilizzo di questi tre metodi, insieme e separatamente, per affrontare le fasi iniziali di un’epidemia da COVID-19.

Il distanziamento fisico combinato quale migliore soluzione

Sulla base di un modello informatico di una popolazione singaporiana simulata, lo studio è il primo del suo genere ad analizzare l’applicazione di queste tre opzioni per un intervento tempestivo. Rispetto ad altri studi di intervento, i ricercatori hanno scoperto che tali misure erano le più efficaci nel ridurre il numero di casi di COVID-19. La migliore combinazione successiva era formata dalla quarantena e dalle misure sul luogo di lavoro, seguita dalla quarantena e dalla chiusura delle scuole. La strategia meno efficace era la quarantena considerata singolarmente. Il team di ricerca ha concepito un modello di simulazione di influenza epidemica che teneva conto della demografia e delle percentuali degli spostamenti individuali e dei contatti sociali nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle abitazioni. Il modello ha stimato la probabilità di diffusione interumana di SARS-CoV-2 qualora i tentativi di contenimento fossero falliti. Utilizzando questo modello, gli scienziati hanno stimato il numero cumulativo di infezioni da SARS-CoV-2 a 80 giorni, dopo avere rilevato 100 casi di trasmissione comunitaria. I ricercatori hanno scoperto che una combinazione di interventi di distanziamento fisico ridurrebbe il numero di infezioni tra il 78 e il 99 %.

Scenari ipotetici

Alex R Cook, primo autore e vicepreside di biostatistica e modellizzazione presso il Saw Swee Hock School of Public Health dell’Università nazionale di Singapore, ha dichiarato(si apre in una nuova finestra): «Se le misure di contenimento locale si rivelassero inefficaci (quali la prevenzione della diffusione della malattia tramite i tentativi di tracciatura dei contatti e, più recentemente, il divieto di visite a breve termine) i risultati di questo studio fornirebbero gli strumenti ai politici di Singapore e degli altri paesi per iniziare l’attuazione di misure di controllo potenziate per l’epidemia, che potrebbero mitigare o ridurre la velocità di trasmissione locale se distribuite in modo efficace e tempestivo». «Se l’effetto preventivo di questi interventi diminuisse sensibilmente a causa di una quota maggiore di asintomatici, si insisterà maggiormente sulla quarantena e sul trattamento delle persone infette, che potrebbe diventare irrealizzabile qualora il numero di persone infette superasse la capacità delle strutture di assistenza sanitaria», ha aggiunto il prof. Cook. «Con percentuali maggiori di asintomatici, l’educazione del pubblico e la gestione dei casi assumono sempre più importanza, rendendo necessario lo sviluppo di vaccini e di terapie farmaceutiche esistenti». Gli autori hanno messo in guardia circa i limiti dello studio, compresi i dati obsoleti della popolazione censita, gli effetti dei flussi migratori, l’influenza di trasmissione al di là di Singapore e gli schemi di contatti tra le persone.

Paesi

Stati Uniti

Il mio fascicolo 0 0