Tempo di cambiamenti per la gestione clinica del morbo di Parkinson
Il carico globale del morbo di Parkinson(si apre in una nuova finestra) (PD, Parkinson’s disease) è più che raddoppiato nel corso dell’ultima generazione(si apre in una nuova finestra), in gran parte a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita. Insieme ad altri disturbi neurodegenerativi, si prevede che il PD supererà il cancro(si apre in una nuova finestra) e diventerà la seconda causa di morte più comune entro il 2040. Il PD è ufficialmente un disturbo del movimento(si apre in una nuova finestra), caratterizzato da sintomi quali tremore, rigidità degli arti, problemi di andatura e di equilibrio e difficoltà nel parlare o nello scrivere; inoltre, questa patologia viene spesso accompagnata da declino cognitivo e demenza(si apre in una nuova finestra). Tutte queste limitazioni incidono negativamente sulla qualità della vita e sulla capacità di mantenere lo stato occupazionale. Sebbene il trattamento più comune sia quello farmacologico, in una percentuale compresa all’incirca tra il 20 % e il 40 % dei pazienti(si apre in una nuova finestra) i farmaci diventano meno efficaci dopo 5 anni di cure e l’incremento del dosaggio può far aumentare gli effetti collaterali. La PMI italiana Biomedical Lab(si apre in una nuova finestra) ha sviluppato un dispositivo indossabile in grado di monitorare e valutare i movimenti in modo continuativo. Questa soluzione si configura come una rivoluzione rispetto ai controlli sporadici e all’autovalutazione(si apre in una nuova finestra) e ha le potenzialità per aiutare i neurologi a personalizzare i trattamenti, migliorando di conseguenza gli esiti terapeutici. Grazie al sostegno dell’UE fornito al progetto PD-Watch(si apre in una nuova finestra), il team ha condotto uno studio di fattibilità per preparare la strada verso la commercializzazione.
Un sensore per rivelare i segni del PD
PD-Watch integra un sensore volto a rilevare i movimenti e un sofisticato software per individuarne la tipologia, differenziando quelli normali da quelli distintivi del PD. Questo dispositivo è stato concepito e collaudato per essere allacciato sul polso, ma potrebbe essere indossato anche su altre parti del corpo. Luigi Battista, ingegnere capo presso Biomedical Lab e coordinatore del progetto, spiega: «PD-Watch valuta il contenuto in frequenze dei dati provenienti dai sensori e identifica inoltre movimenti specifici(si apre in una nuova finestra) tipicamente associati al PD. Ad esempio, i tremori delle mani dovuti al PD si verificano solitamente a una frequenza compresa tra i 3 e i 7 Hz, compromettendo la supinazione e la pronazione»(si apre in una nuova finestra). Dato che il dispositivo monitora e quantifica gli effetti terapeutici del piano di trattamento consolidato 24 ore su 24, esso è in grado di aiutare i neurologi a modificare il trattamento al fine di ridurre al minimo i sintomi motori determinati dal PD. Uno studio clinico su un paziente affetto da PD condotto in collaborazione con la neurologa Antonietta Romaniello presso l’ospedale San Carlo di Potenza(si apre in una nuova finestra) ha dimostrato che i tremori erano diminuiti del 64 %(si apre in una nuova finestra) dopo solamente un giorno dall’adozione di un nuovo piano terapeutico. Battista aggiunge: «I risultati di PD-Watch si correlano bene con alcuni elementi specifici della Scala di valutazione unificata del morbo di Parkinson(si apre in una nuova finestra) (UPDRS, Unified Parkinson’s Disease Rating Scale), una parte dell’attuale standard di riferimento per valutare prestazioni motorie normali e compromesse».
A passo fermo verso il futuro
I dati vengono registrati, elaborati e presentati, consentendo di visualizzare tendenze e risultati. La soluzione è basata su cloud, il che permette ai medici di accedervi e di effettuare le proprie valutazioni in modo migliore. «Durante lo svolgimento del progetto, molti pazienti hanno riferito di vedere un medico solo per 20 o 30 minuti una o due volte l’anno. Essi ritenevano che per un neurologo fosse difficile valutare in modo completo la loro condizione mediante esami così limitati dal punto di vista temporale in quanto i sintomi motori possono variare considerevolmente nel corso del giorno e da un giorno all’altro. I pazienti e i medici si sono dichiarati entusiasti di sapere che PD-Watch consente un monitoraggio continuo», afferma Battista. Il software fornisce un vantaggio concorrenziale rispetto agli altri dispositivi indossabili grazie a una maggiore capacità di distinguere tra movimenti normali e comportamenti motori patologici associati al PD. Si prevede che il dispositivo apporterà benefici per le sperimentazioni cliniche, la pratica clinica di routine e, soprattutto, il crescente numero di pazienti colpiti dal PD.
Parole chiave
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