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The development and validation of a hand-based stroke rehabilitation product

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La realtà virtuale aiuta i pazienti colpiti da ictus a superare i problemi di movimento delle mani

Un gioco di realtà virtuale che utilizza dispositivi già presenti in commercio si sta rivelando un efficace strumento di riabilitazione per chi ha subito un ictus.

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Poiché l’ictus interrompe la connessione neurale che va dal cervello ai muscoli della mano, molti pazienti si ritrovano con significative limitazioni, spesso croniche, del movimento della mano. Questi disturbi possono variare dalla rigidità muscolare alla diminuzione della forza, fino alla perdita di destrezza o alla flessione incontrollata. «Si tratta di disturbi che possono avere un forte impatto sulla vita quotidiana e poco è stato fatto per migliorare la funzionalità della mano dei pazienti colpiti da ictus», afferma Joseph Galea, ricercatore nell’ambito delle neuroscienze motorie presso l’Università di Birmingham. Con il sostegno del progetto ImpHandRehab, finanziato dall’UE, Galea intende mutare questa situazione.

Dal gioco al miglioramento delle prestazioni

Uno dei principali ostacoli allo sviluppo di terapie sulla mano per i pazienti colpiti da ictus è il costo: le apparecchiature di tracciamento necessarie per misurare il movimento delle singole dita sono infatti estremamente costose. Per superare questo scoglio, il progetto finanziato dal Consiglio europeo della ricerca si è rivolto a una tecnologia di realtà virtuale (RV) già disponibile sul mercato. «Per prima cosa, abbiamo dimostrato che il software di tracciamento delle dita presente nella maggior parte dei nuovi visori RV in commercio è sufficientemente preciso per essere utilizzato in un contesto riabilitativo», spiega Galea. «Non solo questa tecnologia è utilizzabile per i nostri scopi riabilitativi, ma è anche molto conveniente.» Successivamente, i ricercatori hanno sviluppato due giochi altamente coinvolgenti che richiedono all’utente di eseguire movimenti della mano sempre più complessi. «Il paziente colpito da ictus deve controllare il movimento di oggetti virtuali come un palloncino ed evitare gli ostacoli usando movimenti delle dita sempre più grandi, veloci e precisi», osserva Galea.

La ricompensa come motivazione

Una rilevante scoperta, secondo il ricercatore, è che il livello di coinvolgimento dell’utente nel gioco è correlato alle ricompense offerte. Quindi, più punti o monete erano in palio, più l’utente otteneva risultati migliori. Soprattutto, i ricercatori hanno concluso che, dopo aver giocato per un periodo di tempo prolungato, il miglioramento delle prestazioni della mano persisteva anche dopo la rimozione dei visori RV. Sebbene il sistema ImpHandRehab possa dare luogo a miglioramenti duraturi nella funzione della mano per i pazienti colpiti da ictus, Galea sottolinea che è destinato a integrare le attuali tecniche di riabilitazione. «Vediamo la nostra soluzione come un complemento alle tecniche tradizionali», spiega. Idealmente, sarà una soluzione che i pazienti potranno utilizzare a casa come mezzo per rafforzare ulteriormente i propri sforzi di riabilitazione.»

Superare le difficoltà poste dalla COVID

Anche se il progetto ImpHandRehab è riuscito a sviluppare una terapia per le mani conveniente, utilizzando una tecnologia di realtà virtuale accessibile e all’avanguardia, farlo durante una pandemia globale è stato tutt’altro che facile. «La pandemia ha avuto un impatto enorme sul nostro lavoro», afferma Galea. «Inizialmente, potevamo effettuare i nostri test solo online con partecipanti che avevano il proprio visore RV a casa.» Il progetto ha dovuto anche sviluppare un dispositivo compatibile con le misure COVID. «In origine avevamo previsto di utilizzare un guanto su misura, ma per motivi igienici abbiamo cambiato in corsa e utilizzato una tecnologia basata su una telecamera», aggiunge Galea. Ora che le misure di contenimento sono state allentate, il progetto ha potuto testare il sistema dal vivo. I ricercatori hanno anche ottenuto un finanziamento per testare la terapia su pazienti colpiti da ictus in un contesto clinico.

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