Diagnosi del cancro in tempo reale con un test molecolare sulla punta di una sonda
Il cancro della mammella può essere classificato in diverse tipologie in base alle caratteristiche delle cellule tumorali e al fatto che siano positive o negative ai recettori ormonali. I tumori al seno positivi ai recettori ormonali contengono recettori per gli estrogeni, per il progesterone o per entrambi e tendono a crescere più lentamente rispetto ai tumori negativi ai recettori ormonali. Nel 20 % dei casi di cancro della mammella, vi è una sovraespressione del recettore del fattore di crescita dell’epidermide umana 2 (HER2). Il cancro della mammella HER2-positivo tende a essere più aggressivo rispetto ad altre tipologie di tumore al seno. Ciononostante, esistono farmaci che hanno come bersaglio specifico la proteina HER2 e possono essere utilizzati in combinazione con altri trattamenti, come la chemioterapia e la radioterapia. Pertanto, è necessario stimare in maniera accurata l’espressione di HER2 per prevedere se i pazienti trarranno beneficio da terapie mirate.
Tecnologia basata su sonde per il rilevamento di biomarcatori in vivo
L’espressione di HER2 viene convenzionalmente stimata utilizzando l’immunoistochimica, una tecnica laboriosa eseguita su tessuto canceroso della mammella proveniente da biopsia. Tuttavia, la variabilità delle prestazioni e dell’interpretazione dell’immunoistochimica suscita preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda i falsi positivi dovuti a un’eccessiva colorazione o i falsi negativi dovuti a biopsie non rappresentative. Per superare queste difficoltà, il progetto SDS-OmiProbe, finanziato dall’UE, ha sviluppato un dispositivo innovativo in grado di misurare HER2 e altri biomarcatori tumorali in vivo. Il dispositivo consiste in una sonda di vetro di dimensioni nanometriche che contiene un biosensore a fibre ottiche dedicato al rilevamento dei biomarcatori. La sonda viene inserita all’interno di un ago da biopsia molto sottile e collegata a un analizzatore ottico. Quest’ultimo impiega software e algoritmi per convertire il segnale ottico in un risultato diagnostico significativo che corrisponde allo stato HER2 del tumore. «Il dispositivo inPROBE consente una rapida diagnosi in vivo del tumore al seno basata su dati numerici che non lasciano spazio a false interpretazioni», spiega Magdalena Staniszewska, coordinatrice del progetto e CSO di SDS Optic.
Prestazioni diagnostiche ottimizzate
Il dispositivo inPROBE comporta una procedura minimamente invasiva, riducendo i tempi di diagnosi e generando risultati oggettivi. Lo spessore della sonda lo rende più sicuro da utilizzare, molto meno stressante e meno doloroso per i pazienti. Inoltre, consente di misurare istantaneamente le cellule HER-positive con una risoluzione monocellulare, abbreviando i test sui biomarcatori e i tempi di attesa da diversi giorni o settimane a pochi minuti. «La nostra tecnologia non solo ridurrà i tempi di diagnosi, ma offrirà un esame in vivo e risultati oggettivi senza la necessità di una biopsia tissutale», sottolinea Staniszewska. La soluzione SDS-OmiProbe offre una maggiore precisione diagnostica, favorendo la somministrazione di trattamenti oncologici innovativi. Può essere impiegata per monitorare le terapie in tempo reale e allo stato naturale, fornendo così ai professionisti del settore medico uno strumento rapido ed efficiente finora non disponibile.
Test clinici del dispositivo e prospettive future
Il dispositivo diagnostico inPROBE è attualmente sottoposto a test clinici per confrontare le prestazioni con i metodi standard per la determinazione dello stato HER2. La prima parte dello studio, condotta su pazienti con diagnosi HER2 nota in base ai risultati della biopsia, non ha evidenziato effetti avversi legati al dispositivo inPROBE. I piani futuri prevedono test rigorosi di efficacia e sicurezza su una coorte più ampia di pazienti prima che il dispositivo ottenga l’approvazione normativa per l’immissione sul mercato. Il progetto SDS-OmiProbe ha aiutato il gruppo a creare una piattaforma tecnologica per la produzione dei componenti biologici del dispositivo inPROBE. Staniszewska prevede di utilizzare questa piattaforma per far progredire la tecnologia inPROBE e la funzionalizzazione del sensore per «la valutazione di biomarcatori tumorali rilevanti per altri tipi di cancro, come il tumore della prostata.»
Parole chiave
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