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Promuovere lo sviluppo delle competenze nell’UE per società più sostenibili, resilienti ed eque

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2022, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha proclamato il 2023 l’Anno europeo delle competenze. Incentivando la formazione professionale, la riqualificazione e l’aggiornamento professionale, questo anno tematico intende dare nuovo slancio alla promozione di competenze che corrispondano alle aspirazioni della popolazione, ma anche alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro nell’UE.

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Un’offerta adeguata di competenze è una condizione preliminare affinché le società e le economie europee siano ben funzionanti e inclusive. Al contempo, le esigenze del nostro mercato del lavoro stanno mutando rapidamente a causa dei cambiamenti demografici e tecnologici, dell’evoluzione dei modelli commerciali globali e della transizione ecologica. In aggiunta a tali complessità, l’Europa ha attraversato una serie di anni difficili: la pandemia di coronavirus, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e gli sconvolgimenti politici continui hanno chiarito quanto sia necessario applicare strategie e misure migliori per fronteggiare la nuova realtà. In tale contesto, il divario di competenze nella forza lavoro si sta facendo sempre più evidente: il 77 % delle aziende dell’UE, infatti, dichiara di avere difficoltà a trovare lavoratori in possesso delle capacità richieste. Questa serie di sfide pone al centro della scena lo sviluppo delle competenze, introducendo un nuovo parametro nell’approccio che l’Europa deve adottare. L’Anno europeo delle competenze è iniziato ufficialmente il 9 maggio 2023 e avrà una durata di 12 mesi. In questo arco di tempo verranno promosse azioni e iniziative legate alle competenze in tutta Europa e si metteranno in collegamento lavoratori e imprese, con l’obiettivo comune di creare società più eque e resilienti. In linea con iniziative come l’Agenda europea delle competenze e il Pilastro europeo dei diritti sociali, l’Anno europeo delle competenze mira a promuovere l’istruzione nel mercato del lavoro e per inserirsi in esso, nonché a fornire le competenze necessarie a garantire una transizione verde e digitale equa, incentivando al contempo un approccio inclusivo all’istruzione e all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Le iniziative svolte nel quadro dell’Anno europeo delle competenze includono la Coalizione per le competenze digitali e l’occupazione, il Bacino di talenti dell’UE e la Strategia europea per le università, che offrono risorse in settori mirati e contribuiscono a creare un ponte tra le competenze e le richieste del mercato.

Rafforzare la strategia dell’UE per le competenze

Questo Results Pack illustra il lavoro di 13 progetti di ricerca finanziati nell’ambito di Orizzonte 2020 e attivi nel contesto dell’Anno europeo delle competenze. La pubblicazione mira a contribuire a un dibattito basato su dati concreti, incentrato sulle sfide associate allo sviluppo delle competenze: garantire che queste siano in linea con le esigenze della società, trovare una corrispondenza tra le aspirazioni e le competenze di chi cerca lavoro e le opportunità del mercato occupazionale, valutare l’impatto delle nuove tecnologie e rendere il mercato dell’UE più allettante per i lavoratori provenienti dall’estero.. La presente raccolta tematica presenta una breve sintesi dei risultati principali dei progetti e si rivolge a un pubblico eterogeneo di rappresentanti del mondo accademico, responsabili politici, organizzazioni della società civile, nonché cittadine e cittadini interessati. I risultati raggiunti ad oggi dai progetti attestano l’importanza di investire nella forza lavoro come veicolo per rafforzare la posizione dell’Europa nel mondo. L’obiettivo è quello di raggiungere i traguardi prioritari definiti dalla Commissione, in particolare nell’ambito del Green Deal europeo e della strategia Un’Europa pronta per l’era digitale, garantire un allineamento con i principi delineati dal Pilastro europeo dei diritti sociali e creare un’economia che offra benefici a tutta la cittadinanza.

13 modi per promuovere lo sviluppo e l’utilizzo delle competenze nell’UE

Il progetto BEYOND4.0 ha indagato come le aziende raccolgono i benefici della quarta rivoluzione industriale, dando uno sguardo alle opportunità straordinarie promesse dall’Industria 5.0. Uno dei risultati più interessanti mostra che una trasformazione digitale efficace non si basa solo sulle competenze digitali, ma piuttosto sulla loro integrazione con capacità non digitali, come la risoluzione dei problemi. La rivoluzione digitale ci ha aiutati a raggiungere progressi significativi, ma comporta anche dei rischi in materia di sicurezza e privacy. Il progetto ySKILLS si è proposto di prevedere quali bambini e adolescenti in Europa corrono più rischi in termini di benessere a causa delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e ha voluto chiarire come le competenze digitali possano aiutare a essere più resilienti contro tali pericoli. HECAT, invece, ha sviluppato uno strumento che aiuterà a colmare il divario di competenze. La tecnologia proposta dal progetto aiuterà i servizi pubblici per l’impiego e le persone in cerca di occupazione a prendere decisioni informate sulle condizioni del mercato del lavoro, sull’acquisizione di competenze e sull’accesso a un’occupazione sostenibile. Per farlo, collegherà le competenze alle professioni, e le caratteristiche di impiego apprezzate dai singoli alle opportunità disponibili. La soluzione del progetto è già stata collaudata con buoni risultati in due sessioni pilota in Slovenia. Dati i mutamenti costanti del mercato occupazionale, le competenze della forza lavoro devono sempre corrispondere alle esigenze del mercato. La missione del progetto PILLARS è mostrare come acquisire queste competenze, trasformando il modo in cui i sistemi di istruzione diffondono le conoscenze pertinenti. Tra gli altri risultati principali, è emerso che anche le abilità acquisite in età avanzata possono produrre nuove opportunità. EUROSHIP, uno degli altri progetti presentati in questa edizione, ha realizzato uno studio completo sul tenore di vita e sulla povertà nell’UE. La ricerca mira a delineare un quadro chiaro che promuova interventi strategici per l’accesso della cittadinanza ai diritti sociali, inteso inoltre a migliorare le competenze dei giovani adulti e le loro prospettive occupazionali. CHAMELEONS ha invece concentrato l’attenzione sulla creazione di un nuovo modello didattico per i dottorandi al fine di migliorare l’esperienza di apprendimento e le prospettive di impiego, in ambito accademico e non solo.Il modello proposto è imperniato sullo sviluppo di competenze trasferibili, come la comunicazione e la pianificazione, e sulla promozione delle opportunità di networking. Un altro progetto, DocEnhance, ha sviluppato una serie di materiali dedicati alla formazione di studenti con titoli di studio avanzati per offrire loro competenze trasferibili e facilitarne la transizione verso il mondo del lavoro. Ogni corso comprende tre moduli, incentrati rispettivamente sull’istruzione aperta, sull’interdisciplinarità e sulla mobilità. prodPhD ha proposto metodologie di insegnamento e apprendimento multidisciplinari grazie a cui la formazione sull’imprenditorialità potrà essere inserita in qualsiasi programma di dottorato, affinché gli studenti sviluppino le conoscenze, le competenze e la motivazione per diventare imprenditori. Un altro progetto vede la rete paneuropea EURAXESS Hubs utilizzare le infrastrutture digitali esistenti per offrire sostegno in tre ambiti: accademia, contesto non accademico e imprenditorialità scientifica. I kit di strumenti elaborati dal progetto offrono ai partecipanti l’opportunità di potenziare le competenze trasversali, come la capacità di collegamento in rete tra professionisti, migliorando notevolmente il percorso carrieristico. Il sostegno alla ricerca ambientale d’avanguardia è al centro degli obiettivi di sostenibilità dell’UE. InnoRenew CoE è una struttura di ricerca innovativa dedicata allo sviluppo della scienza aperta, che mira a introdurre soluzioni innovative per integrare ed espandere le pratiche tradizionali e le competenze esistenti del settore forestale in Slovenia. Il progetto MIRNet ha puntato invece a istituzionalizzare la ricerca sulla migrazione e sull’integrazione istituendo il Centro di ricerca sulla migrazione e l’integrazione in Estonia. L’obiettivo è migliorare le capacità di ricerca in materia di migrazione e integrazione, per orientare lo sviluppo e l’attuazione delle politiche migratorie a vari livelli. Il progetto MIMY si è rivolto ai giovani migranti cittadini di paesi terzi per aiutarli a capire come migliorare le proprie competenze e integrarsi meglio nella società. Il rafforzamento delle abilità linguistiche, matematiche e digitali si è rivelato utile per ampliare le loro prospettive lavorative, e i loro racconti di prima mano saranno utilizzati per formulare raccomandazioni politiche. L’ultima storia presentata in questo Results Pack è quella del consorzio NANO4TARMED, che si propone di insegnare ai ricercatori a redigere documenti scientifici e proposte di progetto, rafforzandone il profilo scientifico. Il progetto si è prefissato l’obiettivo a lungo termine di progettare e attuare approcci nuovi al fine di sviluppare sistemi avanzati di nanovettori per la somministrazione di farmaci antitumorali.

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