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Cartilage derived from equine induced pluripotent stem cells: an in vitro and ex vivo One Medicine approach for osteoarthritis

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Un nuovo approccio al trattamento dei dolori articolari negli equini

La ricerca sull’uso delle cellule staminali pluripotenti indotte per il trattamento dell’artrite nei cavalli potrebbe portare benefici anche alla salute umana.

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I dolori articolari non sono affatto limitati agli esseri umani: anche i cavalli soffrono di artrite. «In quanto animale da sport e da compagnia che fornisce un immenso valore economico e sociale, abbiamo il dovere di prenderci cura del benessere dei cavalli», afferma Laura Barrachina Porcar, ricercatrice presso l’Università di Galway e borsista Marie Skłodowska-Curie. A contribuire al trattamento dell’artrite equina sono iniziative come il progetto CAREQiPSC, finanziato dall’UE. «A causa delle molte somiglianze tra le articolazioni dei cavalli e quelle umane, i progressi compiuti nelle cure veterinarie possono potenzialmente portare benefici a entrambe le specie», aggiunge Frank Barry, professore di terapia cellulare all’Università di Galway, che ha coordinato il progetto.

Introduzione delle cellule staminali pluripotenti indotte

Per migliorare il modo in cui trattiamo l’artrite nei cavalli, il progetto ha proposto una strategia innovativa per generare un nuovo e importante tipo di cellule staminali chiamate cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC). Secondo Barry, ciò che rende uniche le iPSC è la loro capacità di differenziarsi nelle cellule specializzate della cartilagine articolare. «Le iPSC hanno ricevuto molta attenzione perché hanno le caratteristiche delle cellule staminali embrionali ma non sono derivate da tessuti embrionali», spiega Barry. Le iPSC sono invece prodotte programmando le cellule dei tessuti (ad esempio, della pelle o del sangue) per riportarle in uno stato simile a quello dell’embrione. «Questo stato è noto come pluripotente, il che significa che le cellule hanno il potenziale per differenziarsi in più tipi di cellule specializzate», aggiunge Porcar.

Dimostrare il potenziale delle iPSC per la terapia cellulare delle articolazioni

Come spesso accade nella ricerca, la generazione di iPSC nei cavalli si è rivelata più impegnativa del previsto. «Spesso cerchiamo di estrapolare le conoscenze sulla biologia cellulare da una specie all’altra, ma non bisogna trascurare le caratteristiche biologiche particolari delle diverse specie», osserva Porcar. Sia per la generazione di iPSC che per la loro differenziazione in cellule cartilaginee, i ricercatori hanno dovuto adattare diversi protocolli fino a trovare le condizioni giuste per le cellule equine. Una volta fatto ciò, è stato possibile dimostrare, per la prima volta in un cavallo, che la generazione di iPSC dipende fortemente dal tipo di cellula tissutale iniziale utilizzata. «Abbiamo osservato che meno la cellula è matura, più facilmente torna allo stato pluripotente», osserva Barry. Inoltre, per la prima volta nei cavalli, i ricercatori sono riusciti a differenziare le iPSC in cellule cartilaginee seguendo diverse vie di differenziazione.

A beneficio dei cavalli e forse anche delle persone

Sebbene i protocolli di differenziazione debbano ancora essere perfezionati, Porcar afferma che il progetto ha dimostrato il potenziale delle iPSC per la terapia cellulare delle articolazioni. «Osservare la riuscita formazione di queste cellule è stato probabilmente il momento di maggiore orgoglio del progetto, soprattutto se si considera che le conoscenze su queste cellule nei cavalli sono ancora limitate», spiega la ricercatrice. Dopo aver creato diverse linee di iPSC equine, il team di ricerca sta ora esaminando la possibilità di differenziarle in altri tipi di cellule specializzate che possono essere utilizzate per studiare patologie o trattare diverse condizioni. «Il progetto CAREQiPSC ha gettato le basi per una generazione più robusta di iPSC nel cavallo e ha aperto le porte alla loro applicazione per lo studio e il trattamento delle patologie articolari», conclude Barry. «Queste conoscenze possono ora essere utilizzate per sfruttare lo straordinario potenziale di queste speciali cellule staminali per molte applicazioni interessanti non solo negli animali, ma forse anche nelle persone.»

Parole chiave

CAREQiPSC, cellule staminali pluripotenti indotte, dolore articolare equino, cellule staminali, artrite, cavalli, salute, cure veterinarie, terapia cellulare

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