Portare la co-combustione al livello successivo
Le concentrazioni in aumento di emissioni di CO2 nell'atmosfera hanno provocato danni al clima globale in quanto contribuiscono alla generazione di gas a effetto serra. Questi si devono principalmente all'ampio utilizzo di combustibili fossili come il carbone, che vengono bruciati nelle centrali elettriche in quantità sempre crescenti. D'altro canto l'interramento ha una capacità limitata e inoltre presenta dei rischi di reazioni sul lungo termine. Per non parlare delle restrizioni che verranno probabilmente applicate a breve alle discariche di materiale organico. Per cui è assolutamente indispensabile poter disporre, in futuro, di mezzi alternativi. Il fattore chiave dei sistemi alternativi di smaltimento è la separazione del flusso di rifiuti e gli specifici metodi di trattamento per poterli riutilizzare. La maggior parte dei rifiuti sono composti da pochi componenti principali, come carta, plastica e legno, per esempio. Per cui l'obiettivo principale era determinare l'impatto che hanno i vari rifiuti puri sui processi di combustione, emissione e funzionamento. Così è stata fatta anche una previsione sul comportamento dei mix di rifiuti, per giungere ai parametri di processo preferiti. Gli esperimenti con i componenti principali dei mix di rifiuti sono stati effettuati dapprima in laboratorio e i risultati sono stati testati a scala pilota e su vasta scala. Una indagine sullo stato attuale in Germania ha mostrato inizialmente che la co-combustione di quote di combustibile supplementare è tecnicamente fattibile. Si è scoperto che la co-combustione di biomassa, rifiuti e altri materiali di scarto nelle centrali a co-alimentazione genera molti vantaggi in termini d'efficienza, costo e, sicuramente, ambiente. Per maggiori informazioni, consultare il sito del progetto: http://www.eu-projects.de/sefco(si apre in una nuova finestra).