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Migration case study: transport of radionuclides in a reducing clay sediment

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Studiare opzioni di smaltimento dei residui radioattivi

A misura che crescono le preoccupazioni per la salute e per l'ambiente, la richiesta di sistemi di smaltimento sicuro dei residui radioattivi si fa sempre più pressante. Mentre vengono valutate e attuate varie opzioni, il progetto TRANCOM-II, finanziato dall'UE, si è concentrato sull'interramento dei residui radioattivi a profondità geologiche nei sedimenti argillosi.

I radionuclidi sono particelle presenti nei residui radioattivi, che emettono radiazioni. Nel passato, il loro comportamento in ambienti argillosi non era stato ampiamente studiato ed aveva lasciato senza risposta molte domande, come la sicurezza sul lungo termine di questo metodo di smaltimento. TRANCOM-II ha affrontato la questione concentrandosi sui radionuclidi di quattro elementi: plutonio (Pu), uranio (U), selenio (Se) e americio (Am). Particolare impegno è stato profuso nello studio dell'effetto del materiale organico naturale o NOM (natural organic material) sulla migrazione di radionuclidi. Le osservazioni e i dati iniziali sono stati usati per sviluppare concetti e modelli per illustrare e comprendere meglio i meccanismi implicati nella migrazione dei radionuclidi negli ambienti argillosi. Gli studi hanno rivelato che i NOM fanno aumentare la solubilità del plutonio e dell'americio, e in certi casi si sono formati colloidi senza aumento delle concentrazioni. Complessivamente, i modelli risultanti hanno rivelato che i processi di trasporto della maggior parte dei radionuclidi nell'argilla sono caratterizzati da una fase d'immobilizzazione e da una fase di solubilità/rilascio limitato. Per che i NOM influenzino la diffusione in un certo numero di casi, suggerendo un possibile ruolo d'interazione dei materiali organici con i radionuclidi. Questi risultati sottolineano la necessità di comprendere ulteriormente il movimento dei radionuclidi nei sedimenti argillosi. I risultati del progetto potranno formare la base dei futuri programmi di smaltimento dei residui intesi all'incremento della sicurezza sul lungo termine dei residui radioattivi. I governi dell'Unione e le aziende private attive nel settore dell'energia nucleare si avvarranno senz'altro di queste osservazioni e potrebbero essere indotti ad investire per portare avanti questi studi.

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