Migliorare le capacità di monitoraggio dei gas a effetto serra
Le ricerche degli ultimi dieci anni hanno permesso di definire due metodi complementari per monitorare il bilancio del carbonio degli ecosistemi europei. I metodi bottom-up si basano essenzialmente sulla misurazione a piccola scala (1km) dei flussi turbolenti. I metodi top-down, invece, si basano essenzialmente sulla misurazione a grande scala (>100km) del CO2 atmosferico e della concentrazione di traccianti. Nell'ambito del progetto TACOS-Infrastructure, sono state inserite in un archivio centrale di dati le misurazioni disponibili effettuate dai laboratori europei in 35 stazioni per il CO2 atmosferico e in 19 siti per le torri di flusso. A tale scopo è stato messo a punto un sistema di trasmissione online che può procedere in tempo reale all'archiviazione e al controllo di qualità. È stata inoltre sviluppata una base di dati offline per i flussi supplementari e altri dati meteorologici. L'adozione di una metodologia standardizzata e di protocolli comuni per il controllo della qualità riduce le incertezze associate alle misurazioni in situ e rende quindi possibile i confronti tra siti diversi. In particolare, è necessario un sistema d'inserimento dati robusto e coerente per le misure della covarianza delle turbolenze, che vengono di solito elaborate sui totali mensili o annuali. Le misurazioni atmosferiche e quelle delle torri di flusso sono già state messe a disposizione degli utilizzatori finali grazie a un centro comune dati all'indirizzo: http://gaia.agrania.unitus.it/tSites.asp(si apre in una nuova finestra). Il centro costituirà la base di un sistema pienamente operativo di osservazione delle fonti e dei pozzi di assorbimento di CO2 terrestri, conformemente agli impegni europei del protocollo di Kyoto.