Analisi della filiera energetica del legno
L'Unione europea ha fissato ambiziosi obiettivi per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili (RES). I bisogni energetici europei possono essere soddisfatti non solo dall'energia eolica, solare e geotermica, ma anche dai biocombustibili. I biocombustibili sono derivati della biomassa (ad esempio legno, raccolti agricoli, scarti alimentari, e così via). Per cercare di favorire l'uso delle RES, il programma EESD (Energy, Environment and Sustainable Development) ha finanziato ECHAINE, un progetto di R&S triennale. Il dipartimento di Bioenergia della SLU (l'università svedese di Scienze agricole) ha guidato un gruppo - cui partecipavano altri nove istituti di ricerca - incaricato di studiare la possibilità di usare il legno come RES. La SLU e i suoi partner hanno condotto un'accurata analisi energetica dell'intera filiera del legno. Il gruppo si è concentrato su trucioli, residui di esbosco e altri scarti utilizzabili dell'industria boschiva. Sono stati anche raccolti dati sull'energia utilizzata nella produzione, raccolta, trattamento, trasporto e uso di questi materiali. La SLU ha poi calcolato l'EROI (redditività energetica dell'investimento), cioè il rapporto tra energia prodotta ed energia consumata per produrla. I risultati dell'EROI hanno dimostrato che usare i residui dell'esbosco compattati era più efficiente che usare i trucioli di legno o i residui sparsi di esbosco, per via dell'elevata densità energetica raggiunta. In generale, le perdite energetiche sono state basse in modo incoraggiante, in particolare negli Stati membri settentrionali largamente ricoperti di foreste, come la Svezia e la Finlandia. La SLU si è anche occupata d'individuare i segmenti della filiera la cui efficienza può ancora essere migliorata. I risultati dell'analisi sono stati trasmessi alla comunità di ricerca e al pubblico tramite il sito web del progetto, i workshop internazionali di ECHAINE, gl'interventi in conferenze e la letteratura scientifica.