European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-05-27

SenseMaker: A Multi-sensory, Task-specific, Adaptable perception System

Article Category

Article available in the following languages:

Il senso del tatto

I sistemi elettronici ambientali integrati presentano una vasta gamma di applicazioni. Per utilizzare i principi biologici dei recettori sensoriali e delle funzioni del sistema nervoso come input, i ricercatori hanno studiato l'elaborazione tattile e visiva in sistemi neurali umani.

Economia digitale icon Economia digitale

L'interpretazione dell'input stimolatorio proveniente dall'ambiente crea immagini dell'ambiente su cui è possibile basare le nostre azioni, pensieri e risposte automatiche. Questo processo, affascinante e complesso, facilmente può essere dato per scontato, a meno che non avvenga la perdita di uno dei sensi. Lo scopo principale del progetto denominato appropriatamente SENSEMAKER era la creazione di dispositivi elettronici con l'immissione di informazioni sensoriali tramite varie modalità. L'elaborazione delle informazioni, quindi, verrebbe resa con una rappresentazione del relativo ambiente. Analogamente al cervello, che è in grado di estrarre le informazioni rilevanti dalle rappresentazioni sensoriali, le piattaforme software sarebbero in grado di elaborare le informazioni provenienti da varie modalità in maniera selettiva. I partner del progetto hanno usato il senso della vista, dell'udito e del tatto, con una struttura di comandi di un motore interno. I partner del Trinity College di Dublino, in Irlanda, che hanno fornito il proprio contributo al progetto in campo biologico, hanno scelto di studiare il senso del tatto e la relativa modalità di interpretazione nel cervello. La maniera con cui il sistema nervoso centrale elabora realmente le informazioni sensoriali potrebbe rappresentare l'aspetto essenziale nella progettazione di software per il progetto. È noto, ad esempio, che il senso della vista agisce in base a due principi, uno per l'elaborazione spaziale e l'altro per il riconoscimento. Il team ha usato sia i parametri comportamentali che la risonanza magnetica funzionale per immagini (fMRI) per studiare le risposte a stimoli non comuni. I risultati delle scansioni RMI hanno mostrato che le informazioni aptiche (relative, cioè, al tatto) occupavano una rete condivisa di aree nella corteccia cerebrale. In generale, tuttavia, le informazioni spaziali vengono gestite dalla via occipito-parietale, ma il riconoscimento viene elaborato dalla via occipito-temporale. Queste conclusioni sono state suffragate da test comportamentali che hanno dimostrato un legame delle due funzioni al tipo di attività, senza interferire tra loro. È interessante il fatto che la visione sembrava avere un effetto sul riconoscimento oggettuale e spaziale tattile, e quando le informazioni visive venivano ridotte avveniva un miglioramento delle prestazioni comportamentali con una combinazione dei due sensi. Assieme all'Electronic Vision Group del Kirchhoff-Institut für Physik dell'università di Heidelberg, il team dublinese ha sviluppato un dispositivo aptico virtuale, il VHD (Virtual Haptic Display). La caratteristica innovativa rispetto al predecessore è rappresentata dal fatto che questo modello non si basa sull'input passivo, ma ha bisogno di un'esplorazione attiva. L'immagine viene visualizzata come tutt'uno o come una parte, per mezzo di un'apertura controllabile. Le applicazioni di questa tecnologia sono vaste. I pazienti con problemi di percezione sensoriale riceveranno notevoli benefici e utili mezzi di assistenza per l'apprendimento, la rappresentazione e l'analisi dell'ambiente in situazioni di pericolo. Per il presente e per il futuro sono ovvie le applicazioni nella robotica cognitiva, nei sistemi autonomi e nell'intelligenza distribuita.

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione