Resistenza antimicrobica al microscopio
La resistenza agli antibiotici è un problema in aumento in tutto il mondo. La pressione selettiva per ceppi di batteri resistenti nella forma di un uso eccessivo è molto comune. Ciò rappresenta una minaccia molto grave per la salute, in particolare negli ospedali e nelle situazioni sanitarie in generale. Un'equipe di ricerca dell'Università di Firenze ha ideato un'indagine: l'indagine sull'uso antimicrobico nelle famiglie (HAUS). Con questa indagine, sono stati raccolti dati quantitativi tramite colloqui nelle famiglie con bambini tra i 6 e i 72 mesi. Le famiglie sono state valutate in relazione al loro comportamento generale in caso di malattia e alle modalità di ricerca di una cura. Sono state in particolare rilevate le informazioni sul consumo di antimicrobici e sull'automedicazione. Sono stati inoltre raccolti dati qualitativi nella forma delle loro opinioni sull'argomento. La fase successive è stata la valutazione dei livelli di resistenza nel batterio Escherichia coli. L'equipe ha usato le piastre di McConkey agar ed ha testato la resistenza a oltre 11 antibiotici. Questi includevano l'ampicillina, la tetraciclina e la streptomicina comunemente usate. I dati sono stati poi salvati per essere analizzati dal programma Epi-Info 2000. È stato creato specificamente per l'analisi di dati per il controllo e la prevenzione delle malattie. Grandi volumi di dati come quelli raccolti durante questa ricerca si possono analizzare nello specifico e poi si possono confrontare con altre informazioni in studi successivi. È quindi possibile individuare le tendenze della resistenza antimicrobica. È poi possibile formulare delle strategie adeguate per la gestione e il controllo della situazione. I risultati e le conclusioni si possono facilmente divulgare ai governi, alle autorità sanitarie, allo staff medico e agli assistenti.