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Biomarkers for post market monitoring of short and long-term effects of genetically modified organisms (GMOs) on animal and human health

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Biomarcatori per monitorare gli effetti degli alimenti GM

Gli alimenti geneticamente modificati (GM) hanno molto da offrire, ma i ricercatori europei desiderano assicurarsi che gli sviluppi in questo settore siano sicuri e vantaggiosi lungo tutta la catena alimentare.

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Sono in corso studi per colmare le lacune ancora presenti nelle nostre conoscenze sugli effetti degli alimenti geneticamente modificati sulla salute di uomini e animali, inclusi i livelli sicuri di esposizione e l'incidenza e la prevedibilità degli effetti avversi. Il progetto GMSAFOOD, finanziato dall'UE, sta studiando e interpretando gli effetti biologici del consumo di organismi geneticamente modificati (OGM). Sta identificando i biomarcatori anatomici, fisiologici, biochimici, molecolari, allergenici e immunogenici per stabilire il cosiddetto "stato biologico" a seguito del consumo di OGM. È previsto anche il monitoraggio post-commercializzazione per contribuire alla previsione dei potenziali effetti nocivi degli OGM a seguito dell'autorizzazione di immissione in commercio e al lancio. GMSAFOOD sta usando un database di biomarcatori per studiare gli effetti degli OGM con l'uso di modelli animali: maiali, salmone, ratti e topi. Gli scienziati puntano a identificare i biomarcatori, a studiare gli effetti indiretti nella catena alimentare e a misurare il grado di influenza sui disordini allergici preesistenti. I vari esperimenti offrono dati sulla salute generale e aumentano le nostre conoscenze sulle allergie e sull'immunologia. Finora GMSAFOOD ha fatto progressi in molti settori. Studi sul salmone atlantico hanno rivelato che non vi sono effetti avversi dopo l'alimentazione a base di mais Bt GM a breve e medio termine. Non sono stati osservati effetti avversi sullo stato intestinale o sull'immunità degli organismi dopo un'alimentazione a breve termine a base di mais Bt GM (MON810) a maiali svezzati. Il progetto ha nutrito i topi due volte la settimana con farina di semi GM per quattro settimane. I risultati dimostrano che un'alimentazione GM non influenza l'insorgenza di una malattia né aggrava eventuali condizioni allergiche o asmatiche preesistenti. Il progetto ha sviluppato metodi specifici basati sugli anticorpi per confermare e quantificare le proteine di nuova espressione nei piselli geneticamente modificati. I risultati stanno contribuendo all'identificazione dei biomarcatori che si dovrebbero seguire nell'uomo e negli animali per monitorare il consumo di alimenti GM e i loro potenziali effetti su salute e malattia.

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