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Biofunctionalized Metal and Magnetic Nanoparticles for Targeted Tumor Therapy

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"Nanorobot" alla conquista delle cellule tumorali?

Potrebbe sembrare fantascientifico, ma la tecnologia utilizzata per produrre sostanze in nanoscala che colpiscono e uccidono le cellule tumorali riscaldandole verrà realizzata prima di quanto si pensi.

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Le cause principali delle malattie spesso risiedono a livello cellulare o biomolecolare. Una diagnosi precoce accompagnata da un intervento precoce su nanoscala è un settore molto promettente della medicina moderna. Un'applicazione simile che ha in serbo molte promesse è l'uso delle nanoparticelle per uccidere le cellule tumorali con temperature elevate, ovvero l'ipertermia. Questo metodo è considerato più sicuro rispetto ad altri, come la chemioterapia, non è invasivo ed è ideale per tumori piccoli e non definiti. Il progetto NANO3T (Biofunctionalised metal and magnetic nano-particles for targeted tumour therapy), finanziato dall'UE, desidera creare nanoparticelle metalliche e magnetiche per la terapia tumorale mirata. Punta a sviluppare strumenti ben progettati in combinazione con nanoparticelle inorganiche ingegnerizzate che generano calore e colpiscono nello specifico il tumore. L'obiettivo generale di questo progetto multidisciplinare è sviluppare e studiare le diverse nanoparticelle metalliche/magnetiche come agenti per la terapia tumorale mirata. Per farlo è indispensabile integrare e unire con successo le diverse tecnologie a livello di nanoscala. L'equipe di progetto sta analizzando diversi aspetti dell'applicazione terapeutica delle nanoparticelle. Questi aspetti vanno dalle nanoparticelle stesse alla strumentazione per applicarle, nonché a studi su tossicità ed efficacia. Per raggiungere il suo scopo, NANO3T sta studiando approfonditamente e sviluppando diverse nanoparticelle metalliche e magnetiche biofunzionalizzate come agenti per la terapia tumorale mirata. La biofunzionalizzazione è il processo di adattamento delle sostanze, quali metalli, per un uso sicuro nel settore biomedico. L'equipe ha già ottenuto l'integrazione e la convergenza desiderate delle diverse tecnologie a livello di nanoscala. Ha sviluppato con successo nanoparticelle biofunzionalizzate per l'ipertermia. Tutti i ligandi (molecole di segnalazione che si legano ai target) proposti sono stati sintetizzati e testati. È stata inoltre ottenuta la caratterizzazione fisica e chimica delle nanostrutture ingegnerizzate. Sono in corso le valutazioni tossicologiche e biologiche delle diverse nanoparticelle, nonché uno studio sull'interazione delle entità biologiche e delle nanostrutture. NANO3T si sta occupando anche della progettazione di una strumentazione e di dispositivi avanzati che si possono usare per il trattamento controllato dell'ipertermia. Ma potrebbe essere difficile ottenere alcuni degli aspetti degli obiettivi originali con le conoscenze a disposizione dell'equipe. Tra questi vi sono, ad esempio, il bersagliamento delle nanoparticelle nei tumori della prostata e del pancreas, oltre ad altre sfide. Nonostante il progetto stia confermando i concetti base dell'ipertermia tramite le nanoparticelle, potrebbero passare ancora alcuni anni prima di poter risolvere tutte le variabili. Eppure i risultati iniziali sono molto promettenti e NANO3T sta preparando il terreno per un ulteriore sfruttamento e per il successo in questo settore promettente. Se e quando questi nuovi trattamenti verranno adottati, è probabile che molti tipi di tumore si potranno trattare più facilmente.

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