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Prediction of bladder cancer disease course using risk scores that combine molecular and clinical risk factors

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La gestione del cancro della vescica

Gli oncologi clinici hanno la necessità di strumenti migliori per scegliere i trattamenti per i pazienti. La presenza di biomarcatori validati consentirà di formulare raccomandazioni per gestire meglio i pazienti in base ai punteggi di rischio.

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Il cancro della vescica (CV) è la quinta neoplasia più comune nei paesi industrializzati: rappresenta circa il 5-7 % di tutte le nuove malignità diagnosticate negli uomini e circa il 2-2,5 % nelle donne. Il tasso di sopravvivenza generale a 5 anni è di circa il 65%, per cui il CV risulta un notevole onere per tutti i sistemi sanitari. Il progetto UROMOL , finanziato dall'UE, si proponeva principalmente di predire il decorso della malattia del CV, mediante fattori di rischio molecolari e clinici, con l'obiettivo di identificare marcatori molecolari che prediranno la probabilità della progressione del tumore alla vescica nei pazienti. Un tale esito ridurrebbe il numero di cistoscopie necessarie, oppure aumenterebbe la sorveglianza e il trattamento, in base alla probabilità minima o elevata di progressione. Inoltre, sono stati testati biomarcatori basati sull'urina, con funzione di strumenti diagnostici ed elementi predittivi per una successiva recidiva del tumore. La raccolta di campioni di tumore e sangue è terminata ad agosto 2012 e ha riguardato in totale 3 042 pazienti inseriti nello studio. I pazienti sono stati seguiti in 8 011 visite presso i diversi centri clinici. Durante il periodo del progetto, sono stati acquisiti in totale 1 289 tumori, 3 359 campioni di urina e 2 298 campioni di sangue. L'analisi e la classificazione dei tumori sono state compiute mediante segnatura di mRNA in tutti i tumori da ciascun paziente. Tra tutti i mRNA con informazioni prognostiche, ne sono stati selezionati 12 con forte capacità predittiva. Le analisi dell'urina sono state organizzate per microsatelliti, marcatori di metilazione e mutazioni determinate in urina. I dati ricavati dalle analisi retrospettive su 2 000 campioni di urina hanno confermato la possibilità di sostituire alcune delle cistoscopie con test sull'urina. L'analisi delle mutazioni nel genoma che predicono un esito insoddisfacente hanno anche dimostrato promettenti capacità prognostiche nella validazione retrospettiva. Tali mutazioni di genoma sono attualmente in fase di test nella validazione prospettiva. Utilizzando nuovi modelli di malattia, i ricercatori hanno costruito diagrammi predittivi, ovvero nomogrammi che aggregano informazioni di rischio in un semplice strumento basato su Web per l'impiego clinico. Insieme ai test basati sull'urina, tale strumento dovrebbe ridurre ulteriormente la frequenza generale delle cistoscopie della vescica. Gli approcci di UROMOL alla gestione del CV e gli esiti dello studio sono stati esposti in 50 pubblicazioni. I nomogrammi potrebbero anche rendere possibile la personalizzazione e la scelta del trattamento giusto per i singoli pazienti.

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