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PREDICTING POPULATION DYNAMICS FROM QUANTITATIVE TRAITS IN APODEMUS SYLVATICUS

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Il topo selvatico e il rododendro

L'Imperial College London, nel Regno Unito, ha appena completato un progetto finanziato dall'UE che promette nuove scoperte circa i fattori che influiscono sulla salute degli animali selvatici. Il team di ricerca, che si è dedicato in particolare al topo selvatico autoctono, ha approfondito il più possibile le conoscenze su questo piccolo roditore.

L'Apodemus sylvaticus, o topo selvatico, si trova in tutta Europa e nel Nordafrica. L'elevata fecondità di questi animaletti, che raggiungono la maturazione sessuale dopo appena due mesi di vita, e la facilità con cui vengono intrappolati, etichettati e ricatturati, sono caratteristiche ideali per uno studio olistico di una popolazione di mammiferi indigeni. Il progetto Apodyna ("Predicting population dynamics from quantitative traits in Apodemus sylvaticus"), finanziato dall'UE, ha scelto per l'analisi di questa specie un'area di 1,7 ettari di bosco deciduo alla periferia di Londra. L'obiettivo era quello di acquisire dati su varie caratteristiche fenotipiche o osservabili, nonché sugli elementi che influiscono sulla sopravvivenza di questi animali, ad esempio la ricorrenza di infezioni da ectoparassiti. La sopravvivenza del topo, infatti, è compromessa da vari fattori, ad esempio la grande quantità di pulci. Gli scienziati del progetto Apodyna hanno misurato e registrato gli indicatori che influiscono sulle condizioni corporee, sugli esiti della procreazione e sulla sopravvivenza dei 270 topini catturati. Alcuni tratti comportamentali sono stati ritenuti importanti, ad esempio la reazione alla cattura e l'utilizzo dello spazio. Gli studiosi impegnati nel progetto hanno inventato un ingegnoso meccanismo di monitoraggio per lo studio del comportamento di questi animaletti: registratori di dati in contenitori impermeabili. Sono state registrate anche le condizioni ambientali (biotiche e abiotiche) e meteorologiche. Gli ecologisti hanno registrato perfino l'intensità della luce notturna, in quanto influisce sui livelli di predazione e sull'attività dei roditori. L'impatto della popolazione dei topi sull'ambiente è significativo. Grazie al rododendro, una pianta particolarmente invasiva che generalmente è ritenuta una minaccia, la densità di popolazione di topi quintuplicava rispetto a quella dei topi che vivono nei boschi decidui, il loro ambiente di vita originario. Un altro effetto positivo, sorprendentemente, è l'abitudine dei topi di spargere i semi dagli alberi su cui vivono negli intrecci di rododendri, mentre il percorso inverso non avviene. Per quanto concerne la dinamica della popolazione, si continuano a utilizzare i dati sulle caratteristiche fenotipiche per calcolare gli effetti sull'andamento demografico, ad esempio la riproduzione e la sopravvivenza. L'interazione tra topo e rododendro si rivelerà di particolare interesse per la gestione delle aree che subiscono l'impatto di questa pianta particolarmente invasiva.

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