Comprensione del metabolismo del ferro nei parassiti
Il ferro è un nutriente essenziale per tutti gli organismi viventi ed è la disponibilità ad ospitare ferro a determinare il rapporto ospite-parassita. Conoscere le modalità in cui i parassiti acquistano, trasportano e utilizzano il ferro, consentirebbe di progettare nuove strategie per esaurire o prevenire l'assorbimento di ferro. Ciò contrasterebbe con la natura patogena di tali parassiti. Proponendosi tale obiettivo, il progetto Patho Iron ("Cytosolic iron metabolism in unicellular eukaryotic pathogens"), finanziato dall'UE, si è stato concentrato sullo studio dei meccanismi del metabolismo del ferro in diversi microrganismi unicellulari. Usando l'analisi proteomica e metodi di cromatografia liquida, gli scienziati hanno scoperto che nell'essere umano i parassiti Trichomonas vaginalis e Candida albicans, il ferro citosolico era presente in modo non legato alla forma delle proteine. Inoltre, il microrganismo marino Chromera velia, un tipo di fotosintesi delle alghe, è stato utilizzato per determinare quali fonti di ferro sono assimilate dal fitoplancton marino, nonché per delineare il processo per cui ciò avviene. È stato scoperto che Chromera velia raccoglie il ferro in due fasi, in primo luogo attraverso la concentrazione acquosa di ioni ferro nella parete cellulare e, in seguito, permettendo loro di entrare nelle cellule attraverso un meccanismo termodinamicamente controllato. Tali informazioni presentano un'importante rilevanza clinica considerando la stretta relazione della C.velia per il parassita responsabile della malaria negli esseri umani. Come tale, il progetto Patho Iron ha sezionato il meccanismo sottostante al metabolismo del ferro nei microorganismi unicellulari parassitari. I risultati del progetto non vanno ad aggiungersi alle nostre conoscenze basilari sulla biologia dei parassiti, ma hanno altresì importanti implicazioni per lo sviluppo di nuovi agenti terapeutici.