I batteri mutati sono i nuovi fenomeni di inquinamento
I metalli tossici e i radionuclidi sono una fonte di inquinamento persistente, con gravi effetti a lungo termine sulle catene alimentari. La buona notizia è che questi possono essere resi insolubili e quindi immobili dai batteri, un modo perfetto per ridurre la tossicità nei sistemi viventi. Dal punto di vista biochimico, i metalli e i radionuclidi sono ridotti dai microbi per creare forme insolubili e/o immobili. In particolare, i batteri che per la riduzione utilizzano zolfo o ferro sono i candidati ideali per la rimozione dei rifiuti, poiché trasportano gli elettroni sull'involucro o sul rivestimento esterno. Una limitazione è che ogni molecola di nitrato o ossigeno, di solito presente nei siti di rifiuti, inibisce il biorisanamento. Tuttavia, i ricercatori del progetto Bacterometrics ("Bioremediation of toxic metals and radionuclides using naturally evolved bacteria capable of intra-cellular reduction without oxidative stress"), finanziato dall'UE, ha fatto un passo avanti e hanno scoperto una possibile alternativa. Un modo per aggirare questo problema si presenta sotto forma di una via batterica "sicura" di prevenzione della produzione di specie reattive dell'ossigeno che avvelenano letteralmente le cellule. Le proteine non tossiche comunemente derivanti dalla famiglia dell'enzima ChrR eseguono processi di trasferimento degli elettroni che riducono fortemente lo stress ossidativo e portano alla separazione dei composti ridotti. Gli scienziati del progetto Bacterometrics hanno utilizzato lo stato dell'arte della spettroscopia, della titolazione elettrochimica e della cromatografia di esclusione delle dimensioni per un'analisi della struttura-funzione delle forme di tipo naturale e mutante dell'enzima ChrR da Escherichia coli. I ricercatori hanno scoperto che alcune mutazioni modificano specificamente l'affinità e i siti di possibile aggancio per il cromato, mentre altre influenzano direttamente il meccanismo di trasferimento degli elettroni. L'evoluzione ha fornito il materiale. Il progetto Bacterometrics ha scoperto nuove prospettive nello sviluppo di nuovi processi di biorisanamento per i radionuclidi e i metalli.