Verso l'eliminazione della resistenza agli antibiotici
L'uso diffuso di antibiotici ha un ruolo importante nell'emergere di batteri resistenti. Prima del diffuso utilizzo degli antibiotici c'erano solo pochi batteri pre-esistenti con resistenza agli antibiotici. La pressione evolutiva derivata dal loro uso ha delineato lo sviluppo di ceppi MDR (con resistenza simultanea a diversi farmaci) e al loro sviluppo tra le specie batteriche. Il progetto COBRA, finanziato dall'UE, mirava a chiarire i meccanismi di resistenza che coinvolgono gli inibitori della sintesi delle pareti cellulari. Questa ricerca ha utilizzato batteri gram sia positivi che negativi, responsabili di diversi infezioni ospedaliere, inclusi Enterobacteriaceae, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumonia. La grande maggioranza dei meccanismi di resistenza studiati erano o naturali o acquisiti a causa della massiccia assunzione di antibiotici. Come azione preventiva sono state inoltre create e caratterizzate a fondo specifiche mutazioni che causano resistenza agli antibiotici. I ricercatori COBRA hanno studiato anche i meccanismi di resistenza associati alle modifiche di proteine bersaglio, inattivazione enzimatica e ridotta permeabilità. I risultati di COBRA hanno fatto luce su diversi aspetti della resistenza agli antibiotici dei batteri. Sono stati caratterizzati in dettaglio enzimi sia noti che nuovi, coinvolti nella biosintesi della parete cellulare dei batteri, chiarendo nuovi percorsi alternativi fondamentali per lo sviluppo della resistenza. Sono state chiarite struttura e funzione di diverse proteine leganti le penicilline, come le transpeptidasi, coinvolte nella sintesi della parete cellulare batterica. È inoltre importante notare che gli scienziati del progetto hanno identificato e caratterizzato numerose nuove beta-lattamasi, base di antibiotici beta-lattamici come penicillina, cefamicine e carbapenemi. Il contributo di questo progetto alla battaglia contro la resistenza batterica agli antibiotici è importante. Gli studi clinici saranno facilitati e i potenziali bersagli saranno ulteriormente valutati per trovare una soluzione efficace alla resistenza agli antibiotici.