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Persistent virus infection as a cause of pathogenic inflammation in type 1 diabetes - an innovative research program of biobanks and expertise

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Un collegamento tra infezione virale cronica e diabete

Il rapido aumento dell’incidenza del diabete non può essere attribuito alle modifiche nella suscettibilità genetica della popolazione europea. Secondo le ultime ricerche, è più probabile che rifletta l’influenza di fattori ambientali cruciali, inclusi i patogeni.

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Sempre più prove suggeriscono che esiste un’associazione causale tra l’infezione persistente da enterovirus (EV) e lo sviluppo di infiammazione che porta infine al diabete di tipo 1 (T1D). Il progetto PEVNET (Persistent virus infection as a cause of pathogenic inflammation in type 1 diabetes - An innovative research program of biobanks and expertise), finanziato dall’UE, ha studiato questa potenziale associazione. Le infezioni persistenti da enterovirus sono probabilmente regolate da geni che modificano la risposta immunitaria contro gli EV. I ricercatori hanno pertanto eseguito immunoistochimica e reazione a catena della polimerasi inversa per individuare EV nel pancreas di pazienti con T1D. Gli stessi campioni sono risultati positivi per la replica attiva del virus, indicando quindi una progressione della persistenza dell’EV. Gli scienziati PEVNET hanno analizzato pazienti T1D e controlli per le loro risposte immunitarie innate agli EV. Ceppi variabili di EV differivano nella capacità di indurre tali risposte. Sono anche stati identificati i meccanismi con cui gli EV possono evadere il sistema immunitario dell’ospite. La capacità dei ceppi di Coxsackievirus di indurre le risposte innate del sistema immunitario erano diverse, mediate dalla loro interazione con le cellule dendritiche plasmocitoidi. Un recettore per EV - CAR (chimeric antigen receptor) - era espresso prevalentemente nelle cellule beta, mentre era meno abbondante in altri tipi di cellule pancreatiche. L’analisi dell’infiltrato cellulare nel pancreas, abbinata all’identificazione dei bersagli molecolari delle risposte delle cellule T citotossiche anti-EV, ha rivelato la natura e la portata dell’infiammazione pancreatica durante l’infezione da EV e il suo impatto su morfologia e funzione pancreatiche. I risultati da campioni genotipizzati da pazienti con T1D, soggetti prediabetici e soggetti di controllo hanno suggerito che le varianti genetiche situate in due loci distinti influiscono sull’andamento dell’infezione da EV. Ciò potrebbe indicare un potenziale meccanismo patogeno che provoca T1D nei soggetti geneticamente suscettibili infettati con EV. La vaccinazione per il diabete indotto da EV è stata analizzata in modelli animali e sperimentazioni di trattamento clinico. Sono state prodotte e purificate particelle pseudovirali (VLP) di EV. Un vaccino anti-EV basato su VLP era estremamente immunogeno nei topi, e le VLP funzionavano bene come antigeni nei dosaggi anticorpali. Un vaccino efficace impiegato nella prima infanzia potrebbe prevenire l’infezione da EV e il T1D. In combinazione con agenti antivirali, questo approccio potrebbe essere prodotto a basso costo, ma con enormi vantaggi sociali ed economici. PEVNET rappresenta pertanto un passo cruciale nel tentativo di migliorare la salute della popolazione europea e oltre.

Parole chiave

Enterovirus, infiammazione, diabete di tipo 1, PEVNET, risposta immunitaria, vaccino

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