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Storie di successo RST - Portare alla luce il passato con la tecnologia del futuro

Nel tentativo di capire meglio il passato, gli archeologi si preoccupano anche di conservare il terreno nel quale si trovano i reperti antichi. Non è sempre facile negli scavi grandi. Il progetto RADIO-PAST (Radiography of the Past) ha impiegato il talento di team internazionali di ricercatori per sviluppare metodi non distruttivi di prossima generazione per l'archeologia, come il sopralluogo aereo e la tecnologia di rilevazione a distanza. Questo metodo ha scoperto nuove informazioni da insediamenti sepolti nell'Europa meridionale, centrale e occidentale, che hanno fatto luce su come erano costruite le città e le società romane.

Tecnologie industriali icon Tecnologie industriali

Questo approccio comune e responsabile al patrimonio culturale è ideato per conservare l'integrità dei siti sepolti e dei loro tesori storici. Può però risultare in un tipo di protezione passiva che può portare a una scoperta solo parziale dei siti che, a sua volta, potrebbe dare un'immagine incompleta della storia del luogo, della sua complessità e del suo scopo. Negli ultimi vent'anni, sono stati sviluppati diversi metodi non invasivi per la prospezione sotterranea, che rendono possibile analizzare migliaia di siti in tutto il mondo, interpretarli e infine visualizzarli senza recare alcun danno ai monumenti stessi. Il progetto RADIO-PAST - finanziato nell'ambito del programma Azioni Marie Curie dell'UE - ha riunito quattro partner accademici e due industriali per sviluppare la prossima generazione di metodi integrati e non distruttivi in archeologia. "Abbiamo sviluppato alcune insolite associazioni di tecnologie esistenti per raffinare le osservazioni, i rilevamenti e le procedure di mappatura nel campo dell'archeologia aerea e della rilevazione a distanza", dice il coordinatore del progetto, la professoressa Cristina Corsi. "La fotografia e la mappatura aerea con la raccolta di dati da aquiloni e robot controllati a distanza permette adesso una mappatura e interpretazione 3D relativamente economica e di alta precisione, migliorando la velocità e la precisione delle operazioni di rilevazione". Queste tecniche stanno già aiutando i ricercatori a capire siti archeologici complessi come insediamenti romani sepolti, una specialità del team archeologico del progetto. Centinaia di siti romani sono stati localizzati in tutta Europa e oltre, molti presentano un'ampia gamma di strutture archeologiche ben conservate nel sottosuolo. Hanno dato ai ricercatori di RADIO-PAST un'opportunità ideale di applicare le loro tecniche intensive non distruttive e testare nuovi metodi archeologici non invasivi. Un'associazione di tecniche, come la rilevazione a distanza via aria, il sondaggio del terreno o dei reperti, il sondaggio geofisico via terra, i sondaggi topografici e geomorfologici, il controllo del terreno e le ricostruzioni virtuali possono fornire una serie di dati e di immagini su quello che si trova sotto la superficie. L'obiettivo era sviluppare nuovi strumenti per interpretare e visualizzare i risultati senza scavare il terreno. "Integrando questi approcci, possiamo produrre mappe di ciò che si trova sottoterra che non solo ci aiutano a capire la struttura generale dell'insediamento, ma anche a fare operazioni di scavo mirate, in modo che lo scavo sia considerato un "ground-truthing" (la raccolta di dati visivi riguardanti forme e materiali reali). Questo è usato principalmente per raccogliere dati sulla cronologia e la stratigrafia – lo studio degli strati di roccia e della stratificazione del sito", piega la prof.ssa Corsi. Laboratori aperti Più che sviluppare solamente tecniche che creino una "radiografia" di quello che è ancora sepolto nel terreno, il progetto si proponeva di associare diverse risorse e abilità dei partner del progetto per affrontare tutti i possibili aspetti dei metodi non distruttivi.RADIO-PAST ha sviluppato e testato queste nuove tecniche in siti archeologici, come la città romana sepolta di Ammaia nell'Alentejo del Nord, in Portogallo. Usando queste tecniche "adesso sappiamo quante strade aveva la città e che esse erano organizzate in una rete stradale perfettamente regolare", osserva la prof.ssa Corsi. Il progetto ha scoperto anche che il centro monumentale di Ammaia era una piazza pubblica aperta che era probabilmente la sede del mercato e delle discussioni di affari e politica. In siti come Ammaia, conosciuti come laboratori aperti per la ricerca e la sperimentazione, tutte le analisi e le attività tecniche possono essere svolte sul posto. "I risultati dei test dei laboratori aperti hanno portato a una serie di standard per la diagnostica di siti grandi e complessi, che dovrebbero aiutare l'archeologia del prossimo futuro a decidere quale batteria di tecniche e metodi sia più adatta per l'uso in ogni situazione", dice la prof.ssa Corsi. Con in mente la divulgazione di queste nuove tecniche e strumenti, il consorzio RADIO-PAST ha organizzato lo scambio reciproco di ricercatori tra le sue istituzioni partner e sta reclutando nuovi ricercatori per aiutare a trasferire le conoscenze e sviluppare piani di ricerca. - Nome del progetto: Radiography of the Past: Integrated non-destructive approaches to understand and valorise complex archaeological sites. - Acronimo del progetto: RADIO-PAST - Sito web del progetto RADIO-PAST - Numero di riferimento del progetto: 230679 - Nome/paese del coordinatore del progetto: Prof.ssa Cristina Corsi, ricercatrice principale, Centro interdisciplinare di storia, culture e società, Università di Evora (Portogallo) - Costo totale del progetto: 760 440 euro - Contributo CE: 760 440 euro - Inizio/fine del progetto: aprile 2009 - marzo 2013 - Altri paesi partner: Belgio, Slovenia, Austria, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania