European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-06-18

Adipokines as Drug Targets to Combat Adverse Effects of Excess Adipose Tissue

Article Category

Article available in the following languages:

Nuovi farmaci in fase di sviluppo per la sindrome cardiometabolica

L'obesità è il principale fattore di rischio nella sindrome cardiometabolica, una patologia che mette i pazienti a rischio di infarto, colpo apoplettico e complicazioni del diabete. Un progetto finanziato dall'UE ha completato la ricerca sul ruolo di determinate proteine di segnalazione coinvolte nel processo per facilitare l'identificazione di nuovi bersagli farmacologici.

Salute icon Salute

Uno dei sintomi della sindrome cardiometabolica è l'infiammazione in siti chiave, come nel tessuto adiposo bianco, nelle cellule epatiche e immunitarie. I probabili colpevoli appartengono a un gruppo di molecole chiamate citochine proinfiammatorie che danno inizio a una cascata di eventi che potrebbero portare alle complicazioni dell'obesità. Ci sono però informazioni molto limitate sulle adipocitochine e sui loro effetti a valle che potrebbero essere la causa originaria di malattie quali aterosclerosi, diabete di tipo 2 e artrite reumatoide. Il progetto ADAPT ("Adipokines as drug targets to combat adverse effects of excess adipose tissue") ha deciso di identificare adipochine che potrebbero essere modulate con nuovi farmaci per trattare l'infiammazione correlata all'obesità e altre situazioni avverse collegate all'eccesso di grasso. Gli scienziati di ADAPT si sono focalizzati sulla ricerca di nuove adipochine e sulla determinazione del cross-talk tra questi composti e altri fattori molecolari chiave coinvolti nelle malattie correlate all'obesità. Le loro scoperte promettono di avere un impatto sostanziale, in particolare sullo sviluppo di nuovi farmaci antidiabetici. Il team ha identificato e caratterizzato nuove adipochine e nuovi biomarcatori. È stato identificato il cross-talk chimico tra macrofagi (cellule coinvolte nell'immunità) e cellule adipose, oltre che con i preadipociti, che possono svilupparsi in cellule adipose mature. Anche i collegamenti tra l'espressione delle adipochine e i diversi sintomi clinici della sindrome metabolica sono stati studiati in dettaglio. Inoltre sono state sviluppate nuove analisi per rilevare la trasmissione del segnale tra acidi grassi e adipochine. La ridotta sensibilità all'insulina è una caratteristica chiave del diabete di tipo 2, e gli scienziati di ADAPT hanno chiarito i dettagli rispetto al modus operandi della lipasi ormone-sensibile nella resistenza all'insulina. Gli scienziati hanno anche analizzato la proteina dipeptidil peptidasi-4 (DPP4) come nuova adipochina con il potenziale di collegare l'obesità alla sindrome metabolica. Il sito di deposito del tessuto adiposo può essere un fattore cruciale, e ciò sta spingendo gli scienziati a studiare la massa cardiaca in relazione ai depositi di grasso addominale e toracico. Hanno anche raccolto dati sulla dinamica del ricambio del tessuto adiposo in stato di salute e di malattia. Il progetto ADAPT ha classificato il tessuto adiposo come un tessuto che produce ormoni (organo endocrino) a pieno diritto. In quanto tale, le molecole che produce possono essere sovra- o sottoregolate, nel modo più appropriato al fine di controllare i loro effetti su altre cellule e tessuti; effetti che hanno come risultato la malattia. Lo sviluppo di nuovi prodotti farmaceutici su queste basi potrebbe rivoluzionare l'assistenza sanitaria e il flagello dell'obesità.

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione