Nuove tecniche potenziano l'efficacia dei pannelli solari
Oggigiorno, l'ostacolo maggiore alla produzione di pannelli solari consiste nella creazione di uno strato di silicio dello spessore di 50 micrometri, ovvero il valore teorico massimo dell'efficienza di conversione dell'energia. Il progetto SUGAR ("Silicon substrates from an integrated automated process"), finanziato dall'UE, ha tentato di affrontare questo problema attraverso lo sviluppo di tecniche per la produzione di strati di silicio sottili da utilizzare durante i processi di produzione di celle solari dotate dei nuovi wafer. I ricercatori hanno testato una gamma di rivestimenti in grado di indurre lo stress che, in seguito al riscaldamento, hanno causato il distacco di wafer di silicio di circa 50 micrometri dal relativo substrato. Prima di scegliere un materiale epossidico in grado di garantire le prestazioni desiderate a temperature relativamente basse (150 gradi Celsius), gli esperti hanno testato metalli, vetri e paste polimeriche. La seconda parte dell'iniziativa è stata incentrata sull'utilizzo di questi strati sottili per la creazione di pannelli solari. I ricercatori hanno ideato una nuova tecnica basata su un legame diretto tra lo strato di silicio e le lastre di vetro, che consente di maneggiare i dispositivi in modo più agevole. Grande enfasi è stata posta sullo sviluppo e la prova di nuovi processi produttivi tesi all'integrazione di queste tecniche. Infine, nell'ambito del progetto SUGAR, è stato creato il prototipo di un modulo di cella solare per la verifica concettuale delle tecnologie mediante l'utilizzo dei nuovi processi ideati. Le ricerche condotte hanno offerto metodi innovativi ed economici per la produzione di wafer, che garantiscono la costruzione di pannelli solari più efficaci con un utilizzo ridotto del silicio.
Parole chiave
Pannello solare, processo produttivo, strato di silicio, conversione dell'energia, substrato di silicio, cella solare, rivestimento in grado di indurre lo stress, wafer in silicio, epossidico
