In una proteina il segreto delle piante per la tolleranza agli stress
Le condizioni di stress, come siccità, alta salinità e temperature elevate, possono provocare danni cellulari e la morte delle piante, a causa di una maggior produzione di specie reattive all'ossigeno (ROS). Un enzima della T. halophila, il PTOX (Plastid terminal oxidase), è stato recentemente identificato come fattore in grado di "assorbire" le ROS prima che possano danneggiare il vegetale e per questa ragione è stato soprannominato dagli scienziati "trappola elettronica". Il progetto FUNCPTOXTHELL ("The role and functioning of the PTOX in stress tolerance in extremophile Thelungiella halophila"), finanziato dall'UE, è stato avviato con l'obiettivo di studiare in modo più dettagliato questo enzima e riuscire a sfruttare il PTOX per dare maggiore tolleranza agli stress anche ad altri tipi di coltivazioni. Il team ha approfondito la regolazione del PTOX nella cellula, per chiarire in che modo funziona da trappola elettronica. L'idea è infatti di ingegnerizzarlo anche in altre specie vegetali, per comprendere se possa migliorare la loro tolleranza agli stress, soprattutto nel caso di raccolti ad uso alimentare. Il PTOX da solo non si è dimostrato sufficiente per migliorare la tolleranza agli stress di altre piante e ciò suggerisce che questa caratteristica dipenda anche da altri fattori. Le attività successive hanno mostrato che il PTOX interagisce con varie proteine coinvolte nella fotosintesi, riscontrate nelle stesse parti delle cellule delle piante sottoposte a stress. Un altro importante risultato è stata la scoperta che la funzione del PTOX varia a seconda dei diversi tipi di sollecitazione. Il PTOX è noto come enzima chiave nella resistenza allo stress della T. halophila e questa ricerca ha chiarito i meccanismi che ne sono alla base, fornendo una raccolta di informazioni fondamentali per la creazione in laboratorio di altre piante in grado di esibire la stessa tolleranza.