Un trattamento ottimizzato delle acque reflue degli oleifici
la cui formazione avviene durante una delle fasi finali della produzione di olio d'oliva. Le acque reflue rappresentano un inquinante particolarmente resistente e altamente tossico per le piante, a causa dell'elevato contenuto di composti organici e di sostanze fenoliche antibatteriche. Nello specifico, i paesi mediterranei, che registrano una produzione di olio di oliva corrispondente a circa il 95 % della quantità mondiale, sono colpiti in prima linea da questo problema. Le tecnologie esistenti destinate al trattamento e allo smaltimento delle acque reflue si rivelano inadeguate per gli oleifici, costose e non conformi alle normative europee e nazionali. Il progetto PHOTOMEM ("Photocatalytic and membrane technology process for olive oil mill waste water treatment") è stato concepito allo scopo di superare questi ostacoli mediante lo sviluppo di una nuova tecnologia di trattamento. Una buona fetta del processo di trattamento consiste nella degradazione di inquinanti organici mediante la fotocatalisi, ovvero un processo basato sull'interazione della luce e delle nanoparticelle catalitiche. I ricercatori hanno ottimizzato la produzione di nanoparticelle ferromagnetiche rivestite con biossido di titanio (TiO2), che rappresenta il catalizzatore più efficace in virtù dei costi e dei livelli di tossicità contenuti, nonché di un'elevata fotoattività e stabilità. Un altro passaggio cruciale del trattamento è rappresentato dal processo a membrana, incentrato sull'ultrafiltrazione, sulla nanofiltrazione e sull'osmosi inversa. I ricercatori hanno ottimizzato questa fase allo scopo di attivare la separazione degli inquinanti da circa l'85 % delle acque reflue. Le OMWW contengono una quantità significativa di polifenoli, come ad esempio l'idrossitirosolo, il cui recupero è stato reso possibile grazie a una fase di adsorbimento finale nel processo di trattamento. Le varie procedure sono state implementate in un impianto pilota, con l'intento di favorirne la commercializzazione in Spagna e in Italia. Il progetto ha condotto a numerosi altri vantaggi, tra cui la riduzione di circa il 35 % della domanda chimica di ossigeno (COD) e il miglioramento dei costi complessivi associati al trattamento delle acque reflue degli oleifici.