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Contenuto archiviato il 2024-06-18

HUMAN ADAPTATIONAL PATTERNS TO ARID ENVIRONMENTS IN NORTH AFRICA

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La dieta dell'età della pietra importante per l'adattamento ai cambiamenti climatici

Mangiare locale potrebbe sembrare alla moda, seguire una dieta ben bilanciata è tuttavia sempre un buon consiglio. Paleontologi finanziati dall'UE hanno scoperto che le abitudini alimentari sono la chiave per capire come i libici dell'età della pietra si sono adattati ai cambiamenti climatici preistorici.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

La società moderna ha potuto beneficiare del capire come gli uomini preistorici adattarono le diete e gli strumenti legati al cibo per rispondere ai gravi cambiamenti climatici. Tuttavia, ci sono gravi lacune in ciò che sappiamo su come gli esseri umani nel tardo Pleistocene effettivamente affrontarono il cambiamento climatico. In particolare, i cambiamenti ambientali legati al clima potrebbero variare regionalmente, causando sfide localizzate che richiedono soluzioni locali. Tale variabilità costringe i ricercatori a generalizzazioni circa la capacità dei nostri predecessori per adattarsi. Un ricercatore finanziato dall'UE ha affrontato questo problema in modo proattivo, attraverso il progetto HUMANARIDADAPT ("Human adaptational patterns to arid environments in North Africa"). Gli esseri umani hanno abitato la grotta Haua Fteah in Cirenaica (nord-est della Libia) per decine di migliaia di anni. Il progetto HUMANARIDADAPT ha analizzato i reperti trovati lì e li ha confrontati con i reperti provenienti dalla regione del Maghreb della Libia. In particolare, i ricercatori hanno analizzato gli strumenti dell'età della pietra in base alle caratteristiche visive (ad es. dimensione e forma), materiale di origine, residui organici e danni dovuti all'utilizzo. HUMANARIDADAPT ha stabilito che i manufatti Haua Fteah di epoca oranese (17 000-11 500 anni fa) erano notevolmente più piccoli rispetto a quelli di epoca Dabban (42 000-17 000 anni fa). Come esempio dell'impatto dei cambiamenti climatici locali, le innovazioni oranesi "microlitiche" erano localizzate e brusche. Al contrario, gli strumenti iberomaurusiani del Maghreb erano rimasti relativamente invariati rispetto da 24 000 anni fa a circa 10 000 anni fa. In particolare, gli oranesi costruivano più strumenti per compiti specifici. Dr Mutri ha scoperto che gli strumenti oranesi sviluppati dai cacciatori-raccoglitori permettevano loro la transizione verso una dieta più varia. Gli oranesi hanno realizzato alcuni strumenti personalizzati per la caccia di selvaggina, alcuni specifici per la raccolta delle piante e altri ancora progettati per la lavorazione di materiali specifici come l'osso, le conchiglie e il legno. Insieme questi adattamenti hanno permesso agli utilizzatori di strumenti dell'era oranese di sopravvivere in un territorio più circoscritto rispetto a quello probabilmente necessario per i loro predecessori. I ricercatori HUMANARIDADAPT hanno ora intenzione di confrontare i reperti dalla Cirenaica e del Magreb con i dati paleo-ambientali e paleo-economici riferiti a queste regioni. In questo modo si potrebbero avere le prime descrizioni accurate del gioco tra cambiamenti climatici, modelli sociali e di soggiorno, e tecnologia dei libici preistorici.

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