European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-05-28

Priorities and Standards in Pharmacogenomic Research: Opportunities for a Safer and More Efficient Pharmacotherapy

Article Category

Article available in the following languages:

La farmacogenomica migliora la terapia farmacologica

La risposta dei pazienti al trattamento farmacologico evidenzia un'ampia gamma di variazioni. La ricerca farmacogenomica sta affrontando le differenze genetiche ed epigenetiche responsabili delle differenze nella risposta alle terapie.

Salute icon Salute

Nonostante significativi progressi nel trattamento e nella terapia farmacologici, per i medici resta tuttora difficile decidere il farmaco e la dose esatti per ciascun paziente. Il farmaco prescelto dovrebbe essere il più efficace per una specifica persona e per la situazione medica, con i minori effetti collaterali possibili. La variabilità del genoma è stata riconosciuta come una ragione delle differenze della risposta al farmaco (farmacogenomica). La rete Marie Curie per la formazione iniziale (ITN) ha finanziato l'iniziativa FIGHTINGDRUGFAILURE per formare giovani ricercatori e clinici in farmacogenomica. La formazione ha coinvolto collaborazioni internazionali al fine di stabilire, valutare e recuperare rilevanti informazioni genetiche dai pazienti e di correlarle agli esiti clinici della terapia farmacologica. Tale operazione è stata realizzata attraverso la condivisione dei materiali dei pazienti, l'esecuzione di analisi combinate e il trasferimento di conoscenze e competenze tra i vari laboratori. Il progetto ha studiato donne sane per prevedere il loro rischio di sviluppare il cancro al seno in seguito al trattamento prolungato con ormoni per alleviare i sintomi della menopausa. Ciò ha coinvolto la valutazione personalizzata del rischio di recidiva in pazienti trattate con tamoxifene per il controllo selettivo del recettore degli estrogeni per il controllo della loro malattia. Si è anche concentrato sulle pazienti che assumevano agenti citotossici per il trattamento neoadiuvante del tumore al seno causato dalla mutazione BRCA1. I ricercatori hanno hanno scoperto che l'allele del gene HSD17B1_G proteggeva le donne dal sviluppare il cancro al seno se avevano seguito una terapia con sostituzione ormonale per più di 10 anni. Nel caso di trattamento con tamoxifen, hanno identificato polimorfismi dell'enzima CYP2D6 (responsabile della formazione dei metaboliti attivi) come previsore dell'esito clinico. Inoltre, i microRNA associati al tumore miR-126 e miR-10a sono stati identificati come predittori indipendenti per la recidiva del tumore. Nel caso di trattamento neoadiuvante con agenti citotossici, la mutazione BRCA1 era predittiva di una risposta favorevole. I ricercatori hanno anche affrontato aspetti di farmacoterapia più sicura per i farmaci utilizzati frequentemente, tra cui i composti anticonvulsivi, antiretrovirali e chemioterapici, nonché i glucocorticoidi, che come noto presentano tutti gravi effetti collaterali. Sono stati inoltre analizzati specifici fattori epatici e patologie associate al colesterolo, per identificare altri potenziali bersagli di farmaco. Le tecniche di biologia dei sistemi hanno rivelato interi percorsi per un possibile miglioramento dei trattamenti farmacologici. Nel complesso, FIGHTINGDRUGFAILURE ha dimostrato che i polimorfismi genetici possiedono un'enorme potenzialità in funzione di biomarcatori, allo scopo di migliorare strategie di trattamento individualizzate. Le conoscenze di base e specialistiche appena acquisite sono divenute un bagaglio culturale di 17 giovani ricercatori e clinici per le loro future ricerche indipendenti.

Parole chiave

Farmacogenomica, risposta ai farmaci, polimorfismo, variazione genetica, reazione avversa al farmaco, esito clinico, biomarcatore, tomoxifen, medicina personalizzata, cancro al seno

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione