Modelli di cellule staminali dei mammiferi
Le cellule staminali hanno la notevole capacità di svilupparsi in tipi di cellule diverse nel corpo, durante le fasi iniziali delle vita e della crescita. Fino a poco tempo fa, gli scienziati lavoravano con due tipi di cellule staminali: le cellule staminali embrionali e le cellule staminali non embrionali specifiche del tessuto oppure adulte. Le cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC), più utili per la ricerca, sono cellule adulte che sono state riprogrammate geneticamente in uno stato simile a quello delle cellule staminali embrionali, tramite fattori che definiscono le proprietà delle cellule staminali embrionali. Il progetto ANISTEM(si apre in una nuova finestra) ("Induced pluripotent stem cells in rabbit, pig"), finanziato dall'UE, ha istituito un programma di formazione sulla ricerca relativa alle cellule staminali. Il programma consentirà partenariati a lungo termine tra i partecipanti del mondo industriale e accademico. I partner industriali ungheresi e le università olandesi e ungheresi stanno collaborando nel campo della ricerca sulle cellule staminali in due mammiferi (coniglio e maiale). ANISTEM si prefigge di generare e caratterizzare le iPSC in tali animali e di studiare la loro differenziazione rispetto all'ascendenza cardiaca. I ricercatori hanno identificato e isolato cinque marcatori di pluripotenza del coniglio (OCT4, SOX2, KLF4, cMYC e NANOG) e sono riusciti a genere due linee di iPSC di coniglio. Le hanno caratterizzate in relazione al modello di espressione del biomarcatore e ne hanno verificato la capacità di differenziarsi in vitro rispetto a tre ascendenze di strato germinativo. Le iPSC suine acquisite sono state messe in coltura in diverse condizioni. Il RNA ricavato da tali cellule è stato isolato ed è attualmente sotto esame l'espressione genica di geni pluripotenti (OCT4, NANOG, SOX2). I ricercatori hanno anche studiato le cellule di oociti suini, le cosiddette cellule del cumulus, come origine di iPSC in modo non transgenico. Le hanno messe in coltura per 12 giorni in presenza di fattori specifici. Le cellule sono state analizzate colorando in modo da ottenere l'attività della fosfatasi alcalina e la trascrittasi inversa quantitativa - reazione a catena della polimerasi (qRT-PCR), al fine di esaminare l'espressione di geni che siano marcatori di pluripotenza o differenziazione. I risultati del progetto sono stati presentati in diversi incontri e in 12 documenti pubblicati su giornali scientifici. Gli effetti principali del progetto consistono nell'integrazione tra mondo industriale e accademico delle attività nel campo della biologia delle cellule staminali, dei modelli biomedici e della terapia cellulare, per una collaborazione a lungo termine.