Eliminare i contaminanti dalle acque polari
L’iniziativa POLARCLEAN ("Advanced methods for the removal and monitoring of polar organic contaminants") è partita con lo studio di nuovi materiali e metodi per rimuovere i contaminanti emergenti nelle regioni polari. Successivamente, i ricercatori hanno utilizzato le conoscenze acquisite allo scopo di ideare meccanismi in grado di monitorare tali agenti inquinanti nell’ambiente, portando a termine studi finalizzati alla creazione di materiali prototipi più sicuri ed efficienti. I ricercatori hanno quindi testato i nuovi metodi confrontandoli con una serie di agenti inquinanti polari, tra cui pesticidi, ormoni, prodotti farmaceutici, plastificanti specifici e nanoparticelle. In particolare, le proprietà dei materiali che registravano una maggiore capacità di rimozione sono state utilizzate ai fini dello sviluppo di strumenti in grado di rilevare tracce di contaminanti. Il gruppo di lavoro è giunto alla conclusione che i materiali a base di carbone sintetico registravano prestazioni migliori rispetto al carbone granulare attivo (GAC) in termini di purificazione dell’acqua. Quest’ultimo materiale è attualmente utilizzato all’interno di impianti di trattamento idrico. Il carbone sintetico registrava tuttavia prestazioni migliori del GAC in termini di rimozione della metaldeide, ovvero un composto chimico particolarmente difficile da trattare. Sono stati quindi condotti alcuni studi finalizzati alla diffusione progressiva di questa tecnologia. È attualmente in corso una sperimentazione dei materiali a base di carbone sintetico in collaborazione con l’industria dell’acqua del Regno Unito. Inoltre, il Technology Approval Group (Regno Unito) ha collocato il carbone sintetico tra le tecnologie più innovative in Europa nel 2012. Nell’ambito dell’iniziativa, sono stati anche studiati altri materiali, tra cui, ad esempio, i sottoprodotti delle colture agricole che potrebbero essere utilizzati nei processi di pulizia dell’acqua. Per la prima volta, dunque, i materiali naturali sono stati studiati per questa tipologia di utilizzi. Le valutazioni sono state anche condotte sulle nanoparticelle di carbonio che hanno però mostrato un livello di efficacia inferiore. I nuovi metodi di trattamento dell’acqua hanno tutte le carte in regola per sostituire il carbone granulare attivo e questa scoperta potrebbe condurre alla creazione di sistemi di approvvigionamento di acqua con un livello minimo di inquinanti. Questi tipi di carbone potrebbero inoltre costituire una valida soluzione al problema dell’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali, offrendo inoltre bacini idrografici più puliti nei paesi in via di sviluppo. È evidente che tutti questi risultati avranno un impatto socioeconomico notevole e condurranno a progressi importanti nel settore della ricerca sull’acqua.
Parole chiave
Polare, acqua, contaminanti dell’acqua, ecosistemi acquatici, contaminanti nei rifiuti delle regioni polari, contaminanti organici, materiali a base di carbone sintetico, carbone granulare attivo, purificazione dell’acqua, agricolo