Una ricerca con il cuore in gola
I cardiocinetici estratti da varie fonti vegetali, una volta adattati o biotrasformati a causa della loro estrema tossicità, possiedono potenziale terapeutico. Il progetto DIGITALIS (The genus Digitalis: Molecular taxonomy, preservation, active constituents and therapeutic applications), finanziato dall’UE, ha isolato cardiocinetici con potenziale terapeutico e ne ha studiato la base molecolare di azione. I ricercatori hanno studiato anche la coltura di tessuti vegetali e la rigenerazione delle piante concentrandosi su induzione, analisi e mantenimento di colture di “hairy roots”. Sono inoltre riusciti a trasformare diversi glicosidi cardiaci dalla specie Digitalis lanta. Si sono concentrati su specie rinvenute in Turchia, di cui quattro endemiche dell’Anatolia, poiché in queste piante è stato identificato solo un numero limitato di cardiocinetici. Durante la biosintesi dei cardiocinetici le molecole intermedie includono composti progesteronici. Utilizzando solventi marcati con deuterio, gli scienziati hanno tracciato e identificato i membri del pathway. È stata utilizzata la risonanza magnetica nucleare per chiarire la struttura molecolare del pregnano, una molecola parentale del progesterone. I partner del progetto hanno inoltre studiato altre fonti di cardiocinetici come le enone 1,4 reduttasi, da varie specie di cavolo, isolandone i geni responsabili della codifica. Questi geni potrebbero essere utilizzati in futuro come marcatori negli studi tassonomici. L’iniziativa DIGITALIS ha contribuito a garantire la sopravvivenza di specie minacciate di Digitalis e a colmare le lacune tassonomiche. Dal processo di biotrasformazione sono stati inoltre identificati nuovi composti anticancro e si è resa possibile la produzione all’ingrosso di composti di riferimento per gli studi preclinici.
Parole chiave
Digitale, cardiocinetici, tassonomia molecolare, Digitalis lanta, pregnano, biotrasformazione