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Contenuto archiviato il 2024-06-18
Unraveling key abiotic and biotic interactions for sustainable anaerobic biotransformation of chlorinated solvents in groundwater

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I microbi puliscono i solventi clorurati in sinergia

A causa della loro tossicità, anche piccole fuoriuscite di solventi clorurati possono rendere le acque freatiche inutilizzabili. Per questo motivo, sviluppare un metodo economicamente conveniente, efficace e rispettoso dell’ambiente per la pulizia e la bonifica dei luoghi e delle acque contaminate è una priorità.

Il progetto ANDEMIC, finanziato dall’UE, è stato istituito per studiare le interazioni bio-geochimiche che influenzano la biobonifica dei solventi clorurati in ambienti anaerobici sotterranei. Lo scopo era migliorare la capacità di sostenere alti tassi di attività microbica e rendere la biobonifica più affidabile e più facile da prevedere. Il bioincremento, l’aggiunta di colture microbiche attive nei luoghi contaminati, costituisce una soluzione efficace e a basso costo per la bonifica dai solventi clorurati. Coinvolge gruppi di microrganismi altamente specializzati che lavorano insieme in assenza di ossigeno per trasformare i solventi clorurati in sostanze non tossiche come l’etilene. Gli scienziati hanno usato un consorzio microbico stabile (KB-1) usato commercialmente per il bioincremento come modello per esperimenti in laboratorio e sul campo. È stata fatta una dimostrazione sul campo in un sostrato roccioso fratturato per capire meglio le interazioni biologiche e non biologiche che influenzano l’attività microbica nel sottosuolo. La biobonifica dei composti clorurati in un sostrato roccioso fratturato era particolarmente difficile a causa degli imprevedibili schemi di flusso delle acque sotterranee in una roccia fratturata. Pertanto, i ricercatori hanno usato un approccio combinato impiegando un tracer conservativo per capire i collegamenti tra i pozzi, monitorare le concentrazioni di sostanze contaminanti e il rapporto degli isotopi stabili, nonché determinare altre caratteristiche fisiche e chimiche delle acque freatiche. I ricercatori hanno inoltre monitorato i microrganismi decloruranti e non decloruranti per capire il rapporto tra le proprietà chimiche delle acque freatiche e l’attività microbica. Questo ha contribuito a spiegare le ragioni dietro al fallimento o al successo del trattamento in luoghi specifici. Il monitoraggio sul campo si può migliorare attraverso l’uso di biomarcatori. Per questo motivo, ANDEMIC ha sviluppato sonde molecolari per distinguere i batteri Dehalococcoides del KB-1 usati per il bioincremento e i Dehalococcoides originari del luogo contaminato. Questo ha permesso ai ricercatori di determinare se la biobonifica è opera dei microrganismi introdotti o se sono i microrganismi intrinseci al luogo a fare il lavoro. Le conoscenze conquistate da ANDEMIC aiuteranno a progettare strategie migliori per la biobonifica dei solventi clorurati nelle falde acquifere contaminate. Fornirà anche una base solida per la ricerca futura su nuovi gruppi di microrganismi in grado di degradare altre sostanze inquinanti che penetrano nell’ambiente del suolo e del terreno.

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