Utensili tessili del passato
In tutte le epoche storiche, i tessuti rappresentavano risorse estremamente importanti per la realizzazione di indumenti, arredamenti, sacchi per la conservazione e il trasporto di oggetti e tele per le vele. Il commercio legato alle attività tessili registra un profondo impatto socioeconomico. Gli archivi archeologici spesso non contengono tessuti risalenti al passato, in quanto questi sono naturalmente deperibili e richiedono condizioni ambientali specifiche per essere conservati. Tuttavia, la scoperta di strumenti che venivano usati per la loro produzione possono offrire preziose informazioni. In questo contesto, il progetto DIASPORA (West and East: Textile technologies and identities in the 1st millennium B.C. South Italy and Cyprus) ha studiato le tecnologie e i reperti tessili nell’ambito delle dinamiche socioculturali dell’età del ferro/arcaica e del primo periodo classico (VIII-V sec. a.C.) nell’Italia meridionale, Sicilia e Cipro, ovvero due aree soggette all’influenza dei Greci e dei Fenici. L’attenzione dei ricercatori era rivolta principalmente ai siti archeologici di Monte Iato, Segesta e Mozia nella Sicilia occidentale e di San Vito dei Normanni e Cavallino in Puglia. A Cipro sono anche stati studiati materiali di strumenti dei siti di Idalion e Kition-Bamboula. Il progetto ha applicato la fenomenologia come quadro analitico, un approccio in cui il ricercatore riveste il ruolo di partecipante attivo. Gli artefatti vengono analizzati in un modo che trascende sia l’utilizzatore che il produttore. Gli esperti hanno osservato che i pesi da telaio rivestono un’enorme importanza culturale in virtù della loro capacità di farsi espressione delle tradizioni locali e di riflettere i relativi contesti culturali. Il filo conduttore del progetto era rappresentato dalla centralità del patrimonio culturale. Inoltre, sono state condotte delle prove di archeologia sperimentale sulle copie di alcuni strumenti tessili studiati. Presso il sito di Segesta è stato rinvenuto un peso da telaio recante un’importante iscrizione e sono stati documentati oltre mille esemplari di questi oggetti. Importanti scoperte hanno portato il team di progetto a concludere che tessuti sottili o molto sottili venivano fabbricati in particolare nei siti in Sicilia e nell’Italia meridionale. Sono state previste iniziative incentrate sulla crescita professionale e su percorsi formativi durante l’organizzazione collaborativa della conferenza internazionale “Treasures of the Sea. Seasilk and shell purple-dye in antiquity”. Sono stati inoltre concepiti corsi su tecniche di tessitura e di tintura, nonché di identificazione delle fibre. I risultati del progetto sono stati diffusi durante varie conferenze accademiche e diveersi articoli, ora i fase di pubblicazione, che rappresentano strumenti utili per archeologi, storici e specialisti del settore tessile. Le scoperte daranno inoltre un importante contributo al campo dell’antropologia, dell’epigrafia antica, del patrimonio culturale, della conservazione e dei servizi museali.
Parole chiave
Utensili tessili, antichità, contesti culturali, prodotti tessili, tecnologie tessili