European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-05-27

Understanding the evolutionary mechanisms of invasion success: Selective footprints in the genome of an Euro-invader – the raccoon dog (Nyctereutes procyonoides)

Article Category

Article available in the following languages:

Contrastare la diffusione delle specie invasive

La fauna autoctona dell’Europa è soggetta alla minaccia di specie invasive che popolano nuovi habitat. Tra esse, ha ottenuto particolare successo il cane procione (Nyctereutes procyonoides), capace di adattarsi rapidamente e di incidere gravemente sulla biodiversità delle specie autoctone.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Il cane procione non è imparentato con i procioni: è un canide delle dimensioni simili a una volpe, ma con zampe e coda più corte. Il suo areale naturale è l’Asia orientale, ma è stato introdotto in zone europee dell’ex Unione sovietica, dove era allevato per la sua pelliccia, e da lì si è diffuso in varie parti dell’Europa settentrionale e orientale. Precedenti ricerche hanno fornito alcune nozioni sulle condizioni ecologiche e ambientali a cui il N. procyonoides si è adattato. Tuttavia, gli scienziati finora non dispongono di conoscenze essenziali sui meccanismi genetici che rendono possibile questa enorme espansione. Il progetto EUROINVADERS (Understanding the evolutionary mechanisms of invasion success: Selective footprints in the genome of an Euro-invader – the raccoon dog (Nyctereutes procyonoides)), finanziato dall’UE, ha affrontato questo problema, svolgendo uno studio genetico mediante una tecnologia di sequenziamento di ultimissima generazione. Nella prima fase del progetto, è stata generata una “libreria” di tutti i geni espressi in ciascuno dei tre tipi di cani procioni asiatici e dei tre europei. In tal modo è stato possibile studiare gli schemi specifici delle popolazioni, al fine di comprendere i geni espressi in modi diversi nell’ambito di ambienti variabili a cui i cani procioni si sono adattati. La seconda fase si è proposta di ottenere nozioni più approfondite sul processo di diversificazione avvenuto in breve periodo in popolazioni differenti. Le indagini su differenti disposizioni cromosomiche a livello di nucleotide hanno consentito di identificare le regioni genomiche implicate nei processi di speciazione e diversificazione. I cani procioni appartengono alla famiglia dei Canidae, che comprende anche il cane. Il progetto EUROINVADERS si avvalso delle competenze al suo interno per comprendere meglio le origini e la cronologia della domesticazione del cane. In tal modo è stato possibile servirsi del cane come parametro di riferimento per comprendere come la variazione genetica possa avvenire nella specie. A causa della sua rapida diffusione in varie parti d’Europa e dell’identificazione come specie problematica, il cane procione è servito come organismo modello per studiare i meccanismi evolutivi alla base del successo dell’invasione. I risultati di EUROINVADERS favoriranno lo sviluppo di piani di gestione efficaci per arrestare la diffusione del N. procyonoides e altre specie invasive. Pertanto, le conclusioni del progetto dovrebbero contribuire alla conservazione della flora e della fauna autoctone.

Parole chiave

Specie invasiva, cane procione, biodiversità, meccanismi evolutivi, successo dell’invasione

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione