Una riflessione più approfondita sulle identità etniche del Levante
Gli Stati confinanti di questi due paesi, considerando la stessa nazione sotto il dominio ottomano, rappresentano un mosaico di religioni e di sette che costituiscono elementi chiave in termini non solo della ricchezza, ma anche della lotta politica di queste realtà nel Vicino Oriente. Il progetto CENTERING THE MARGIN (Centering the Margins: Identifications and belonging in Lebanon and Syria: 1943-1958), finanziato dall’UE, ha studiato l’evoluzione delle identità nazionali ed etniche in due città periferiche, una in ogni paese. Per secoli e, precisamente, fino alla prima guerra mondiale, il Libano e la Siria sono stati sotto il controllo ottomano, passando poi sotto il dominio francese nel XIX secolo fino agli anni quaranta, quando ciascuno paese ha raggiunto la propria indipendenza. I due paesi, unici nel mondo arabo, presentano minoranze cristiane piuttosto ragguardevoli e costituiscono ancora oggi una fetta importante delle identità delle rispettive società. In Libano, il progetto ha studiato la città prevalentemente cristiana di Zahle, costruita nel territorio della valle della Bekaa, allo scopo di scoprire le modalità di creazione delle identità delle popolazioni in seguito alla formazione dello stato. Allo stesso modo, ha studiato la città siriana di Qamishli sul confine turco (che più tardi sarebbe stata molto colpita dalla guerra civile in Siria, riequilibrando le cose), che oggigiorno è abitata da forti comunità armeno cristiane, arabe musulmane e curde. In tale contesto, l’iniziativa ha confrontato le comunità di queste città rispetto alle modalità di costruzione, da parte delle popolazioni, della propria identità anche nelle rispettive capitali, vale a dire Beirut e Damasco. Nello specifico, i ricercatori hanno studiato le esperienze di vita transfrontaliere, rivolgendo un’attenzione particolare alle interazioni tra le popolazioni e alla codifica dei cambiamenti sul piano etnico, religioso e settario attuati dai poteri di stato. In particolare, il team del progetto ha esaminato come i membri della comunità valorizzano queste realtà nella loro lotta per il potere e il dominio. Il progetto si è concentrato sull’identificazione e l’appartenenza da un particolare aspetto: studiare le registrazioni di notiziari sulle gare atletiche intercomunitarie tra gli abitanti di varie città limitrofe e le capitali in Libano e in Siria. L’analisi degli innumerevoli errori e delle ingiustizie perpetrate dalle precedenti potenze coloniali, unitamente alle migrazioni di massa causate dai conflitti geopolitici degli ultimi anni, rivelano informazioni importanti sulle complessità della regione. Nella realtà moderna, in cui le minoranze del Vicino Oriente sono minacciate dalla piaga del fondamentalismo, la comprensione sul campo del contesto storico recente potrebbe aiutare le attuali potenze mondiali a gestire in modo più giudizioso i conflitti che infuriano nella regione.