L’effetto dei bilanci bancari sulla finanza e sull’economia
I bilanci delle banche commerciali possono portare a una migliore comprensione delle dinamiche bancarie e della valutazione dei mercati, nonché del rischio sistemico. Tali sviluppi chiave della macro-finanza potrebbero rivelarsi preziosi nel clima economico pervadente, se non fosse per la loro frammentazione. In quest’ottica, il progetto EMAIFAP (Exploiting macro-accounting information for asset pricing, systemic risk and monetary policy analysis), finanziato dall’UE, si proponeva di capire e misurare l’impatto della posizione di leva finanziaria e rischio delle attività della banca nella loro valutazione nel mercato azionario. Ha inoltre lavorato per identificare le variabili del bilancio che sono fondamentali per migliorare o attenuare il rischio sistemico nel sistema finanziario e le implicazioni per le policy dei risultati. Il terzo obiettivo riguardava la comprensione e valutazione dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria nei bilanci bancari. Per raggiungere i suoi obiettivi, il progetto ha studiato in dettaglio l’effetto della leva finanziaria e la connessione tra i concessionari bancari sul contagio europeo nel mercato dei crediti default swap. Ha studiato l’impatto di fattori specifici della banca sul rischio di insolvenza di un istituto e il suo contributo al rischio sistemico. Il team del progetto ha studiato anche l’impatto della comunanza nelle holding di fondi di investimento comuni sul contagio del mercato azionario. I risultati mostrano che la connessione dei protagonisti nei mercati azionari e di credito alimenta il rischio sistemico o l’instabilità finanziaria. Hanno inoltre dimostrato che queste connessioni e le relative conseguenze sulla valutazione delle attività finanziarie possono essere identificate. Questo agevola lo sviluppo di strumenti più ottimali per attenuare tali effetti. Ulteriori ricerche di EMAIFAP gettano anche luce sulle cause del rischio sistemico e su come la politica monetaria viene trasferita alle banche e dalle banche alle imprese e successivamente ai consumatori. Questo ha stimolato il dibattito tra i responsabili delle politiche e i ricercatori economici circa la necessità di riorientare il quadro normativo verso una prospettiva macro-prudenziale del mondo post crisi finanziaria.