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Reconstruction of methane flux from lakes: development and application of a new approach

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La storia del metano nei laghi

Un team finanziato dall’UE ha ideato tecniche di analisi dei sedimenti lacustri per individuare i cambiamenti che hanno avuto luogo in passato relativamente all’eccesso di metano nei laghi. Il metodo si basava sulla misurazione dei rapporti isotopici del carbonio negli scheletri degli invertebrati per rinvenire la tipica firma isotopica di questo importante gas a effetto serra.

Il metano è un importante gas serra che viene prodotto dai laghi e rilasciato nell’atmosfera. Oggigiorno si sa poco del modo in cui questo processo risponde ai cambiamenti ambientali e, nello specifico, a quelli climatici. Nell’ambito del progetto RECONMET (Reconstruction of methane flux from lakes: development and application of a new approach), finanziato dall’UE, è stato ideato un nuovo metodo per lo studio della risposta della produzione e delle concentrazioni di metano ai cambiamenti ambientali. Per analizzare le risposte al cambiamento climatico del passato, il gruppo di lavoro ha studiato l’abbondanza di isotopi di carbonio nei resti duri degli artropodi presenti nei laghi. Lo studio partiva dal presupposto che i batteri che ossidano il metallo producono un particolare rapporto di isotopi di carbonio conservati nei resti degli artropodi. Dall’analisi dei sedimenti è emersa la possibilità di interpretare gli ambienti lacustri delle epoche passate sul piano del cambiamento dell’abbondanza di metano nelle acque dei laghi e nei rispettivi sedimenti. Nella prima fase dei lavori, i ricercatori hanno analizzato i resti degli invertebrati nei laghi dell’Europa occidentale, centrale e settentrionale allo scopo di individuare idonei gruppi di indicatori. Svariati gruppi di invertebrati, specialmente i filtratori, riflettono in modo adeguato le concentrazioni lacustri di metano nei rispettivi tessuti. Grazie all’utilizzo di questi gruppi di indicatori, i ricercatori sono stati in grado di analizzare la centralità del carbonio derivato dal metano nelle reti trofiche rispetto ai vari cambiamenti ambientali, tra cui l’uso del suolo, le concentrazioni di ossigeno e il clima. In alcuni casi, il ritardo tra il cambiamento ambientale e la risposta nelle fonti di carbonio per le reti trofiche lacustri è compreso tra alcuni decenni e alcuni secoli. Queste analisi hanno spinto i ricercatori a formulare una previsione di risposta non lineare dell’ecosistema. L’iniziativa RECONMET ha posto le basi per un filone di ricerca più diffuso e dettagliato dei cambiamenti che hanno avuto luogo nelle epoche precedenti relativamente all’importanza del carbonio derivato dal metano per le reti trofiche lacustri. Queste analisi consentiranno di esaminare la risposta delle elevate concentrazioni di metano nei laghi al cambiamento climatico del passato, che condurrà alla formulazione di previsioni più accurate delle risposte del ciclo del carbonio ai cambiamenti futuri.

Parole chiave

Metano, laghi, RECONMET, cambiamento climatico, flusso, isotopi di carbonio

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