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Contenuto archiviato il 2024-06-18
Neural correlates of spatial memory in children and adults

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Come trovare la strada per tornare a casa

La capacità di adulti e bambini di navigare e ri-orientarsi nei luoghi che li circondano è estremamente importante per la loro sopravvivenza ed è stata l’oggetto di un’iniziativa finanziata dall’UE.

Durante le nostre vite di tutti i giorni dobbiamo trovare la strada attraverso ambienti sia noti che sconosciuti. Ciò vuol dire imparare a trovare la strada del ritorno facendo deviazioni e trovando scorciatoie. È questa capacità di ricordare i dintorni spaziali e agire sulla base di tali informazioni che è stata l’oggetto del progetto SPATIAL MEMORY (Neural correlates of spatial memory in children and adults). Gli scienziati hanno utilizzato una combinazione di differenti tecniche comportamentali e imaging cerebrale per studiare lo sviluppo delle competenze spaziali, i correlati neurali sottesi alle rappresentazioni spaziali e i meccanismi utilizzati per trovare i percorsi spaziali. I correlati neurali possono essere descritti come l’attività cerebrale che corrisponde alla produzione di una determinata esperienza ed è ad essa necessaria. Il progetto ha esaminato anche le singole differenze nella capacità di navigazione per lo sviluppo delle competenze spaziali. La ricerca sugli adulti ha mostrato che i punti di riferimento utilizzati per riuscire a navigare attivano una regione nel lobo medio temporale del cervello noto come circonvoluzione paraippocampica (PHG). Ciò avviene durante l’apprendimento di un nuovo ambiente e durante il reperimento delle informazioni. Inoltre in queste regioni si sono osservate differenze anatomiche nella sostanza grigia e bianca associate alla capacità di navigazione. Gli studi su bambini e adolescenti tra gli 8 e i 18 anni indicavano che la risposta selettiva a punti di riferimento importanti nella PHG aumentava gradualmente con l’età. Notevole il fatto che i bambini piccoli di 2-3 anni mostrassero uno sviluppo transitorio nell’impiego di indizi spaziali nel periodo relativamente breve di 5 mesi. Inoltre le differenze individuali nelle competenze relative alla vita quotidiana svolgono un ruolo importante nello sviluppo di strategie di orientamento simili a quelle degli adulti. Utilizzando l’elettroencefalografia i ricercatori sono riusciti a rilevare marcatori nelle competenze spaziali dei bambini di un anno. SPATIAL MEMORY ha quindi dimostrato modifiche sia graduali che per fasi che dipendevano dall’età di un bambino oltre che dal tipo di informazioni spaziali date. Questi risultati forniranno nuove importanti informazioni sulla natura del pensiero spaziale nell’uomo, sia nell’infanzia che nell’età adulta.

Parole chiave

Ambienti spaziali, SPATIAL MEMORY, correlati neurali, navigazione, circonvoluzione paraippocampica, strategie di orientamento

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