L’ecologia degli animali in cima alla piramide alimentare
Gli ecologisti discutono tradizionalmente sui superpredatori: quelli al vertice delle catene alimentari. Tuttavia, il concetto si estende anche agli erbivori in cima alla piramide alimentare: animali abbastanza grandi per sfuggire alla predazione e controllare il loro ecosistema, noti anche come megaerbivori. Il progetto HOT-SPOT (Resource hotspots and the role of apex predators in terrestrial ecosystems), finanziato dall’UE, ha studiato entrambi i tipi di animali in cima alla piramide alimentare. La ricerca ha documentato le savane africane più le foreste boreali (conifere) e nemorali (miste-decidue) svedesi, utilizzando una combinazione di metodi di osservazione e sperimentali. I risultati hanno incluso nuove intuizioni circa i modi in cui gli animali in cima alla piramide alimentare influenzano le funzioni dell’ecosistema. Ad esempio, i megaerbivori modificano il rischio di predazione associato agli effetti dei grandi carnivori ai livelli tropicali più bassi. Ciò è dovuto al fatto che i megaerbivori non sono influenzati dal rischio di predazione. Il team ha anche mostrato vari modi in cui i megaerbivori – in particolare il rinoceronte bianco e gli elefanti africani – modellano la struttura del savane. Il lavoro è stato significativo se si considerano le minacce di bracconaggio per entrambe le specie. Altri esiti hanno incluso i dettagli su come carnivori scandinavi, in particolare l’orso bruno, influenzano il comportamento degli erbivori. I ricercatori hanno inoltre esaminato se tali cambiamenti influenzano i livelli tropicali più bassi. In generale, il lavoro ha contribuito alla comprensione circa le conseguenze derivanti dalla perdita di animali al vertice della catena alimentare e gli effetti della loro reintroduzione. Il progetto ha inoltre sviluppato con successo la carriera dei suoi ricercatori.
Parole chiave
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