Fragilità ossea: gli osteoblasti in collegamento con il fattore interagente TG
Il mantenimento della massa ossea dipende dal riassorbimento delle ossa eseguito dagli osteoclasti (OC) e dalla formazione dell’osso mediante gli osteoblasti (OB). Il progetto CROSS-TALK IN BONE (Molecular regulation of osteoblast motility and the bone-vascular niche) ha scoperto che l’espressione del gene per il TGIF è attivata durante la differenziazione degli OB e potrebbe essere cruciale nella funzione degli OB e nella formazione dell’osso. L’importanza del TGIF è corroborata dai topi knockout (KO), che dimostrano un basso turnover dell’osso e una pari riduzione della frequenza di OB e OC. I topi KO TGIF con fratture alle ossa lunghe esaminati presentavano una ridotta formazione callosa, una distanza di frattura meno consolidata e un osso molto poco intessuto, a confronto delle loro controparti di tipo selvatico. Sono risultati anche evidenti prove fisiche di pregiudizio alla migrazione di OB. Negli studi sugli OB ricavati dalla volta cranica del topo e dalla videomicroscopia di cellule dal vivo, la velocità di migrazione delle cellule si riduceva e aumentava la formazione di meandri rispetto ai topi di controllo. L’assenza di TGIF riduceva l’adesione di OB a proteine critiche. Inoltre, in un saggio di migrazione transwell, negli OB con carenze di TGIF è emersa una minore capacità di attraversare la membrana plasmatica. I risultati della ricerca CROSS-TALK IN BONE hanno confermato un ruolo importantissimo del TGIF nel rimodellamento osseo e nella riparazione delle fratture. In futuro, i ricercatori intendono estendere il loro lavoro con indagini sulle vie molecolari alla base dell’azione del TGIF. Si prevede che le nuove ricerche saranno utili alle pratiche cliniche nel caso di perdita ossea legata all’età.
Parole chiave
Fragilità ossea, osteoblasti, fattore interagente TG, osteoporosi, CROSS-TALK IN BONE