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Nano-technology enabled repositioning of Disulfiram as an anti-cancer stem cell agent

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Le nanotecnologie aiutano a riconvertire i farmaci esistenti

Le cellule staminali tumorali (CSC) sono coinvolte nella resistenza dei tumori alla terapia e nelle recidive. Un team scientifico internazionale ha studiato il potenziale della riconversione di farmaci noti per il trattamento anti-CSC.

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“Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova”. Seguendo il proverbio alcuni ricercatori stanno esplorando la strategia per riconvertire farmaci già noti. Inoltre lo sviluppo dei farmaci è una procedura lenta e costosa e solo una piccola percentuale dei nuovi farmaci nello sviluppo clinico raggiunge il mercato. Infine i nuovi farmaci hanno elevata tossicità ed effetti collaterali sconosciuti. Uno studio preliminare ha mostrato che il disulfiram (DS), un vecchio farmaco utilizzato per curare l’alcolismo, mostra attività anti-CSC con tossicità ridotta verso le cellule normali. L’efficacia anti-cancro del DS è stata significativamente migliorata prolungando la sua emivita grazie all’incapsulamento liposomiale. L’obiettivo principale del progetto NANODISCAN (Nano-technology enabled repositioning of Disulfiram as an anti-cancer stem cell agent), finanziato dall’UE, era sviluppare un DS nano-incapsulato a lunga circolazione. I ricercatori hanno sviluppato due DS nano-incapsulati a lunga circolazione (DS-NP): acido polilattico-co-glicolico di DS (DS-PLGA) e micelle polimeriche di DS (DS-PM). Entrambe le formulazioni mostravano buoni valori per efficacia di incapsulamento, dimensioni delle particelle, potenziale zeta e profili di rilascio. Al contrario dell’emivita di 30 secondi del DS libero in siero le formulazioni di DS-PLGA e DS-PM prolungavano l’emivita fin oltre quattro ore. Le nuove formulazioni sono state confrontate al DS incapsulato nei liposomi (Lipo-DS) in studi in vitro e in vivo su linee cellulari ed eterotrapianti di carcinoma mammario. Il Lipo-DS presentava una migliore attività anti-tumorale nei topi sperimentali ma a un dosaggio elevato (75 mg/kg) che ha portato al rilevamento di alcune cellule necrotiche nel fegato e nei reni. DS-PLGA mostrava un forte effetto anticancro su eterotrapianti di cancro epatico a basso dosaggio (10 mg/kg) senza segni di tossicità in organi vitali come fegato, polmoni e reni. Cosa importante, DS-PLGA ha prodotto una forte attività anti-cancro nel modello di glioblastoma multiforme (GBM). Inibiva la migrazione e l’invasione in vitro delle cellule cancerose a una concentrazione estremamente bassa (5 nM) e bloccava le metastasi in vivo. Lo studio pilota del progetto sottolineava ora la necessità di indagare più approfonditamente le formulazioni di DS-NP per bersagliare il GBM. I partner del progetto hanno creato una rete a livello mondiale con numerosi partner industriali e accademici in Europa e nel resto del mondo. Si auspica che la traduzione clinica dei risultati del progetta porti allo sviluppo di un potente farmaco antitumorale.

Parole chiave

Cellule staminali tumorali, riconversione, diulfiram, NANODISCAN, nano-incapsulato

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