Progetto "LERU Kids University": ispirare una nuova generazione di giovani ricercatori
Tra il 7 e l'11 novembre dieci università ad alta intensità di ricerca, dislocate in otto diversi paesi europei, hanno ospitato una "Kids University" (Università per bambini) rivolta ai ragazzi di età compresa tra i dieci ed i dodici anni. La manifestazione è parte di un'iniziativa finanziata dall'UE allo scopo di promuovere la scienza e la ricerca tra i ragazzi ed i loro genitori. "Kids University" è stata organizzata dalla Lega delle università di ricerca europee (LERU), un'associazione composta da 12 istituti e volta a promuovere l'importanza della ricerca di base nell'ambito dell'istruzione superiore europea. Il 23 novembre alcuni rappresentanti delle dieci università LERU che hanno partecipato alla "Kids University" si sono riuniti a Bruxelles per valutare il risultato dell'iniziativa in una conferenza conclusiva. Kari Ravio, presidente della LERU e rettore dell'università di Helsinki ha sottolineato nella sua allocuzione introduttiva come eccellenti giovani musicisti e sportivi siano incoraggiati a sviluppare il proprio talento già in giovane età e si è chiesto "come può allora essere possibile fare lo stesso con i bambini che hanno talenti diversi, matematici ad esempio, considerando in particolare che i curriculum scolastici devono essere comprensivi di tutti gli aspetti?". L'idea alla base della "Kids University", ha proseguito il professor Raivio, era di promuovere il talento scientifico e stimolare l'interesse dei ragazzi. Questi ultimi, nel corso del 2005, "Anno della fisica", hanno partecipato ad esperimenti e conferenze sulla fisica nel suo senso più ampio. "La 'Kids University' è un'eccellente iniziativa", ha dichiarato il professore, "poiché mette i ragazzi in contatto con scienza e ricerca in giovane età e potrebbe far scoccare in loro la scintilla che li porti a coltivare l'interesse nelle scienze". L'iniziativa annuale è stata finanziata in qualità di azione di sostegno specifico nell'ambito della priorità "Scienza e società" del Sesto programma quadro (6PQ). Etienne Magnien, capo unità della direzione Scienza e società della DG Ricerca della Commissione, ha dichiarato ai partner della LERU: "Sei mesi appena dopo la firma del contratto relativo alla 'Kids University', i primi risultati sono già visibili e ciò è fonte di grande soddisfazione". Magnien ha aggiunto che, mentre simili iniziative erano state in precedenza organizzate a livello locale o nazionale, il progetto LERU si differenzia poiché raccoglie le esperienze di 12 istituti orientati alla ricerca e riesce ad unire la curiosità dei bambini a quella dei ricercatori di professione. La coordinatrice del progetto "Kids University", e direttore esecutivo della LERU, Katrien Maes, ha fatto riferimento ai temi sollevati da Magnien nel suo dialogo con il Notiziario CORDIS. "Molte delle Università della LERU hanno organizzato in passato simili attività di animazione", ha dichiarato, "ma organizzare una manifestazione coordinata a livello europeo è un modo per i nostri istituti di unire le loro forze ed apprendere l'uno dall'altro. È auspicabile che l'iniziativa generi altre attività; alcune università hanno già dichiarato di voler organizzare nuovamente la manifestazione il prossimo anno, indipendentemente dalla disponibilità del sostegno comunitario". Maes ritiene che la fascia di età cui è rivolta la "Kids University" sia un fattore importante del successo del progetto: "La fascia di età tra i dieci ed i 12 rappresenta un periodo cruciale per suscitare l'interesse per le scienze nei ragazzi. Con gli adolescenti, sfortunatamente, è spesso troppo tardi poiché potrebbero già aver avuto esperienze negative in materia". Ha inoltre sottolineato come la responsabilità non sia da attribuire agli insegnanti, facendo tuttavia eco ai commenti del presidente della LERU nel sostenere che il sistema di istruzione può risultare noioso e scarsamente soddisfacente per alcuni ragazzi. Alcune delle università hanno attirato la partecipazione di oltre 500 ragazzi alle loro iniziative: il Notiziario CORDIS ha chiesto alla coordinatrice quale sarà l'effetto dell'iniziativa sul coinvolgimento nelle scienze dei giovani di tutta Europa. "Occorre adottare una molteplicità di approcci per arrivare ai ragazzi, e questa è solo una parte di una realtà molto più ampia", ha risposto Maes sottolineando poi come le iniziative avessero inoltre portato insegnanti e genitori nelle università, consentendo in tal modo anche a questi ultimi di trarre beneficio dall'esperienza. L'ultimo punto è stato trattato dal Segretario generale della LERU, David Livesey, che ha concluso: "La 'Kids University' rappresenta inoltre un buon modo di stabilire un contatto con i genitori, rendendoli consapevoli del ruolo e del contributo offerto da università e scienza alla società. Questo ci aiuta a gettare le basi per ottenere finanziamenti adeguati per le università e per la ricerca".