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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Oltre metà della popolazione dell'UE di età superiore ai 60 anni soffre di carenza di vitamina D

Più di un miliardo di persone, ossia un sesto della popolazione mondiale, non assimila quantità sufficienti di vitamina D. In Europa, più di metà della popolazione di età superiore ai 60 anni soffre di carenza di vitamina D, cosa che accresce il rischio di malattie ossee e di ...

Più di un miliardo di persone, ossia un sesto della popolazione mondiale, non assimila quantità sufficienti di vitamina D. In Europa, più di metà della popolazione di età superiore ai 60 anni soffre di carenza di vitamina D, cosa che accresce il rischio di malattie ossee e di tumore. Durante il Congresso europeo di endocrinologia tenutosi a Glasgow, il prof. Roger Bouillon dell'Università di Lovanio (Belgio) ha dichiarato che la carenza di vitamina D può avere gravi conseguenze per la salute e può determinare, con l'età, un aumento dei casi di tumore e di altre malattie croniche. "È già noto che la carenza di vitamina D accresce il rischio di osteoporosi, cadute e fratture", ha dichiarato il prof. Bouillon. "Le persone anziane possono prevenire tali rischi assumendo quantità supplementari di calcio e vitamina D. "Tuttavia, scoperte recenti confermano sempre più chiaramente che una lieve carenza di vitamina D è associata a un aumento dei casi di tubercolosi, mentre alcuni studi epidemiologici suggeriscono un maggiore rischio di tumore al colon, al seno e alla prostata e di malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1. Gli studi eseguiti sugli animali indicano chiaramente che i metaboliti della vitamina D svolgono un ruolo nella regolazione della proliferazione cellulare (tumore) e del sistema immunitario (malattie autoimmuni e infezioni quali la tubercolosi)". La vitamina D è stata scoperta più di 100 anni fa. Essa è prodotta principalmente nella pelle attraverso l'interazione con la luce solare ma è anche presente nella margarina, nel tuorlo d'uovo e nel pesce grasso. La vitamina D è stata a lungo associata alla buona salute delle ossa, tuttavia studi recenti hanno stabilito che vi sono legami tra un aumento dell'assunzione di vitamina D e un migliore stato di salute generale. A livello mondiale il problema potrebbe essere più grave. Alcune ricerche indicano che, in Europa, gli anziani e gli immigrati di carnagione più scura sono spesso i gruppi con i livelli più bassi di vitamina D, il che suggerisce che le persone di carnagione più chiara sono in grado di metabolizzare più facilmente tale vitamina dalla luce solare. "Se gli studi mostreranno i risultati previsti, più di un miliardo di persone di ogni età in tutto il mondo dovrà aumentare l'assunzione di vitamina D", ha dichiarato il prof. Bouillon. Tuttavia, la lunghezza d'onda della luce necessaria per la produzione di vitamina D è la stessa che determina l'invecchiamento della pelle e può provocare l'insorgere di tumori. Il prof. Bouillon consiglia quindi di integrare l'assunzione di vitamina D attraverso la dieta. "Poiché la carenza di vitamina D è un problema di livello mondiale occorrono studi prospettici su larga scala per provare che una migliore assimilazione di vitamina D si traduce in una diminuzione dei tumori, delle malattie autoimmuni e in un migliore stato di salute generale". Recenti meta-analisi eseguite su studi concernenti la vitamina D negli Stati Uniti indicano che un aumento di appena 25 microgrammi della dose di vitamina D potrebbe ridurre l'insorgere di alcune malattie croniche del 50 per cento. Tali studi mettono tuttavia anche in guardia contro i pericoli di un'assunzione eccessiva di vitamina D che potrebbe causare danni al fegato e ai reni. Per le persone anziane, il prof. Bouillon consiglia di aumentare l'assunzione sia di calcio sia di vitamina D, fino a 1 grammo di calcio in più al giorno e 800 UI di vitamina D in più al giorno.

Paesi

Belgio

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